venerdì 23 dicembre 2011

Natale 2011

Buon Natale a tutti i Pietrabbondantesi vicini e lontani dall'Amministrazione Comunale e dai ragazzi del Servizio Civile.

lunedì 19 dicembre 2011

Pietrabbondante, un luogo incantato del Molise alla ricerca del turismo che non decolla

Cavallo di battaglia per gli amministratori del territorio, resta soffocato dalla mancanza di programmazione. Senza neppure un albergo per dormire.

È un paesino arroccato sull’Appennino Pietrabbondante, incastonato tra tre grandi rocce, conosciute nel territorio alto molisano come “morge”. Situato in Provincia di Isernia, fa parte di un’area sconosciuta ai più nel resto della penisola. Ma nota agli amanti dell’archeologia e della storia antica. Infatti, a Pietrabbondante, mille metri di altitudine su un paesaggio mozzafiato, risiede il sito archeologico più importante del Sannio, sede di un imponente Santuario costruito dai Sanniti (popolo italico che osò sfidare Roma) tra il II e il I sec. a. C. Un luogo incantato, visitato ogni anno da migliaia di turisti, che arrivano da ogni dove, per rivivere con la memoria gesta e vicende di quella civiltà, apprezzare le forme architettoniche degli edifici in cui si sviluppò la vita religiosa e politica del popolo sannita. Il teatro in pietra calcarea che domina il sito è l’unico esemplare al mondo a possedere sedili anatomici. Una perla per gli esperti del settore. Arricchita dai nuovi ritrovamenti e consapevolezze emerse durante le ultime campagne di scavo, condotte dal Presidente dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma, Adriano La Regina. Nonostante le ricchezze culturali, chiuse come in uno scrigno nel paesino ai confini con l’Abruzzo, il settore turistico stenta a decollare. Manca una pianificazione attenta sui servizi da offrire ai visitatori. Basti pensare che Pietrabbondante è l’unico centro del territorio che non possiede una struttura ricettiva per la notte. Una carenza, che dopo la visita “mordi e fuggi” tra il paese e l’area archeologica, porta i turisti altrove. Lasciando l’economia locale a secco.

Nel 2005 sono cominciati i lavori per la costruzione di una “foresteria”, con l’obiettivo di adibirla ad albergo, ma dopo aver speso 400.000 euro, finanziati dal CIPE, l’opera è rimasta incompiuta. Ed ancora giace, come un pugno nell’occhio, all’ingresso del paese, circondata da sterpaglie. Ora pare che la nuova amministrazione si stia adoperando per terminare la struttura, che lasciata così, serve solo a rovinare il paesaggio, rigoglioso di boschi e di natura incontaminata. La Soprintendenza ai Beni Archeologici spesso non ha soldi neppure per tagliare l’erba che cresce intorno agli edifici sacri dell’antico popolo sannita. Per aumentare l’orario di apertura del sito, il Comune di Pietrabbondante e l’Ente culturale impiegano i volontari del Servizio Civile Nazionale, che integrano l’attività dei custodi e accompagnano i visitatori tra i tesori dell’area archeologica. Inoltre, quando il personale statale andrà in pensione, non sarà rimpiazzato.

 La politica regionale, dal canto suo, non ha dato input positivi allo sviluppo turistico. Continuano a mancare i servizi essenziali. Da qualche anno, in paese, si sta costruendo un museo, finanziato dalla Regione Molise. Il 29 agosto di quest’anno, agli albori della nuova campagna elettorale, che avrebbe incoronato ad ottobre, per la terza volta, il governatore Michele Iorio (fedele sostenitore del PDL di Silvio Berlusconi), è stato inaugurato in pompa magna il primo lotto dell’opera, in un cantiere ancora aperto. La struttura è indispensabile per conservare e rendere fruibili reperti e ritrovamenti venuti fuori da anni di scavi, alcuni andati persi in passato e finiti ad abbellire i musei di Roma e di Napoli. Ma una volta terminato, resterà il dilemma della gestione. La Regione avrebbe finanziato l’opera a favore del Comune, ma né l’Ente locale, né la Soprintendenza, che è entrata nel progetto espositivo a cose già fatte, possono con le loro ridotte risorse sostenerne le spese. L’idea della Regione Molise sarebbe quella di affidare la gestione ad una Fondazione, Molise Cultura (in parte di proprietà della Regione stessa). “La legge – spiega l’assessore alla cultura del Comune di Pietrabbondante, Bruno Moncharmont – prevede che un bene pubblico venga dato in affidamento ad un ente pubblico, non ad un privato”. Insomma, all’orizzonte si preannuncia una bagarre sulla questione. Anche perché, a quanto pare, il Soprintendente molisano, non permetterà mai ad una fondazione di esporre nel museo. E il Comune non dovrebbe avere solo il ruolo di “passa soldi”, ma occuparsi direttamente del territorio che amministra. “Ai tempi della vecchia amministrazione – aggiunge l’assessore – sotto ci sono stati interessi privati”. Come finirà?

Per arrivare a Pietrabbondante, poi, se non si viaggia in auto è un’impresa. Dagli anni Sessanta è cominciato un processo di impoverimento delle ferrovie, per privilegiare il trasporto su gomma, che con gli ultimi tagli del Governo, si è ridotto ancora di più. Le storiche rotaie che attraversano il territorio alto molisano (linea Carpinone – Sulmona), dopo più di 100 anni di attività, sono state dismesse. Solo di recente, dopo numerose proteste contro il muro, un’azienda di trasporti abruzzese vorrebbe ripristinare la tratta a fini turistici. Chissà. Il potenziale per attirare visitatori da tutto il mondo c’è: i Tratturi (antiche strade erbose larghe 111 metri, utilizzate dagli antenati per la transumanza), le aree archeologiche, le riserve MAB protette dell’UNESCO, impreziosiscono il territorio. Ma a volte, resta tutto campato in aria. Da qualche anno, sette comuni della zona (compreso Pietrabbondante) si sono uniti per formare un Consorzio turistico (ASSOMAB). Hanno cominciato a valorizzare i Tratturi, a pianificare online una rete per offrire opportunità ai visitatori. E l’ultima frontiera in fase di esplorazione sarebbe quella di puntare sul trekking. Ma la strada è ancora lunga e senza una programmazione seria, Pietrabbondante resterà quel luogo incantato e raro, ma spopolato e senza futuro. Trovare lavoro, d’altronde, è un’avventura e la maggior parte dei giovani fa le valigie e va via, come gli emigranti di cinquanta anni fa, alla ricerca di una terra promessa.

A.Z.

Articolo pubblicato su alleanza democratica.eu



mercoledì 14 dicembre 2011

Cattura il presepe più bello

Un concorso per tutti gli amanti dell'arte del presepe

Inviate le foto del presepe che avete costruito in casa all'indirizzo del nostro blog e pubblicheremo fino al giorno della Befana i vostri scatti.
L'immagine migliore sarà premiata il giorno della Befana dal Comune di Pietrabbondante.

Potete inviare le foto all'indirizzo mail: pietrabbondanteblog@gmail.com
scrivendo nome e cognome ed eventualmente una breve didascalia. Le immagini saranno pubblicate ogni giorno nella sezione "Cattura il presepe più bello".

Non vediamo l'ora di vedere le vostre creazioni!! Il concorso è aperto a tutti, anche a chi vive in Alaska!

lunedì 12 dicembre 2011

Teatro Molise

Ma il Molise dov' è? Chi non avrebbe (quanto meno) qualche attimo di «spaesamento» prima di rispondere? Lo si confonde spesso con l' Abruzzo, lo si associa, a seconda dei versanti, con la Campania o la Puglia. Ma al di là della collocazione geografica, la piccola regione nel cuore dell' Appennino è praticamente sconosciuta. Un cuore di natura e storia dell' Italia tutto da scoprire. Non fatevi ingannare dal territorio relativamente piccolo. Tra la lineare costa di Termoli e le aspre vette del Matese, l' orografia è dolcemente movimentata e genera molte anime. Riconducibili, però, a una natura agreste che ancora prevale con gentilezza e nostalgia sugli sprazzi di modernità. 

Questa è la terra dei contadini fieri, seppur vessati, dei romanzi di Francesco Jovine; e dei pastori, la «gente buona», del poeta dialettale Eugenio Cirese. Questa è la terra che ha vissuto per millenni lungo le vie della transumanza, lunghi mesi di esilio con gli animali ma anche di dialogo e di scambio con le genti dei paesi che si attraversavano. 

La traccia dei tratturi. Ecco che una proposta per un weekend molisano può essere quella di seguire la traccia dei tratturi, delle vere e proprie autostrade della pastorizia che un decreto dell' epoca aragonese stabilì di una larghezza pari a 111 metri e 60 cm, un multiplo della misura di riferimento del regno, il passo napoletano. Il Molise è solcato da quattro grandi tratturi, il L' Aquila-Foggia (244 km), detto anche «tratturo regio», il Pescasseroli-Candela (211 km), il Celano-Foggia (207 km) e il Castel di Sangro-Lucera (127 chilometri). Ci sono poi i «tratturelli» di collegamento larghi dai 32 ai 38 metri. Se si escludono le strade principali, statali e provinciali, ancora oggi che la transumanza a piedi non si pratica più da almeno 30 anni sembra esserci una sorta di rispetto per queste vie dell' identità molisana, come è possibile constatare da qualsiasi altura. E le case confinanti continuano a non avere finestre o altre aperture sulla carreggiata. Città imperiale in miniatura. 

Lungo i tratturi e nelle zone circostanti viaggia la storia della regione. Quella degli indomiti Sanniti che popolarono questi territori mettendosi a un certo punto a capo di tutte le gens italiche coalizzate contro Roma. E quella appunto dei Romani, infine vincitori con una feroce repressione. La prima arroccata sulle alture dove si custodivano i centri del potere ma senza una vera organizzazione urbana; la seconda a valle, costruita in modo razionale, sicura della sua potenza e della sua capacità di controllare e dominare qualsiasi pericolo. Un confronto di luoghi e di strategie. Prendiamo la straordinaria Sepino, in provincia di Campobasso, chiamata anche Altilia. Se l' antico insediamento sannita, Saipins, sorge con le sue rovine a quasi mille metri di altezza, giù sul Pescasseroli-Candela c' è una città imperiale in miniatura ottimamente conservata con il cardo e il decumano lastricati, la basilica con le colonne ioniche, il foro, le terme, il teatro, le porte fortificate. Su una di queste, una lapide ammonisce gli amministratori locali di non esagerare con i dazi (e le mazzette) da imporre ai guardiani delle mandrie di passaggio: Sepino era infatti una sosta doganale obbligata. Come nel Settecento Restaurata salvaguardando anche le case settecentesche costruite in alcuni punti sulle rovine, questo sito si può visitare a ingresso libero, sentendosi così un po' come i viaggiatori stranieri del Settecento. Anche perché non è difficile trovarvi pascolare le mandrie di ovini o di mucche podoliche. Nell' area, gli «stigli» (i covoni di legna) e la vite «maritata» attorno agli olmi e agli aceri testimoniano una viva presenza contadina. Più a ovest il paese di Bojano ha il suo contraltare sannita in alto nel borgo di Civita (poi sviluppatosi in epoca medievale, panorama spettacolare) e nei resti del tempio di Ercole Curino a Campochiaro (da visitare su richiesta). 

Ma il posto più straordinario della civiltà autoctona è Pietrabbondante, tra le alture della provincia di Isernia. Per arrivarci si intravvedono o si attraversano una serie di paesini che si aggrappano sulle colline, conquistandone quasi sempre solo un versante. Ecco la suggestiva Pesche, una serie in verticale di viuzze e caverne, dove in questo periodo si svolge la rassegna «I presepi nel presepe»; ecco Carpinone, da dove parte (in estate) uno dei più emozionanti trenini d' Italia, su e giù per gli Appennini fino a Pescara; ecco Carovilli, famosa per i suoi formaggi, punto di incontro tra il Castel di Sangro-Lucera e il Pescasseroli-Candela, con una bellissima chiesa tratturale ai piedi di una roccia appena fuori dall' abitato; ecco Pescolanciano dominata dal castello medievale dei d' Alessandro (visitabile), dove è possibile cogliere gli emozionanti racconti della transumanza da Maria Assunta: chiedete di lei in paese, troverete una donna che dopo aver preparato per anni gli stazzi e aver aiutato le pecore a far nascere gli agnellini, ha portato un po' di femminismo in queste lande, vivendo il ' 68 da «pastora» («Le militanti cittadine, quando andavo alle manifestazioni, erano tutte incredule»). 

L' abete bianco Pietrabbondante si raggiunge dopo aver attraversato la riserva di Collemeluccio, protetta dall' Unesco, uno dei rari posti in Italia che può vantare l' abete bianco autoctono. Lo straordinario sito archeologico domina da oltre mille metri di altitudine la valle del Trigno (sotto passa il Celano-Foggia): un imponente santuario per i sacrifici rituali e un teatro dove il Senato si riuniva per decidere le sorti del primo Stato confederato della storia. Particolarità: la platea ha i sedili ergonomici con lo schienale curvo. Un esempio «preistorico» di design. 

Dall' omonimo paesino, che si estende sotto un' aspra roccia, la vista spazia fino ad Agnone, il celebre paese delle campane. Seguendo più a ovest il Castel di Sangro-Lucera si tocca sant' Angelo in Grotte, paese normanno con una caverna in cui si rivive il culto di san Michele Arcangelo. Qui la via della transumanza si unisce a quella dei pellegrini del XXI secolo che riscoprono a piedi la strada verso il santuario di Monte Sant' Angelo, sul Gargano. Più a valle, prima di entrare in terra pugliese, un' altra deviazione dal tratturo fa scoprire il sorprendente castello di Gambatesa, una rocca normanna interamente affrescata nel ' 500 da Donato Decumbertino, allievo del Vasari. Scene classiche, festoni di frutta, tromp l' oeil . E così, mentre tra le viuzze del paese nella notte di san Silvestro risuonavano (come adesso) le note dei suonatori del bufù (un particolare tamburo a frizione della tradizione molisana), il signorotto locale Andrea Di Capua, duca di Termoli, si poteva sentire come un Medici.

Articolo pubblicato su "Il Corriere della Sera" del 10 dicembre 2011. Firma di Alessandro Cannavò

mercoledì 7 dicembre 2011

TORNEO DI VOLLEY:Memorial LUCIO DI IORIO

L’associazione A.S.D. “Lucio Di Iorio” organizza
un torneo di volley nei giorni 27-28-29 e 30
dicembre 2011 presso il Palazzetto dello Sport
di Pietrabbondante.

Le iscrizioni dovranno pervenire entro il giorno
22 dicembre 2011.

Per info su regolamento, telefonare ai seguenti
numeri:

334/1759811 (Antonio)
347/1779288 (Antonietta)

L'otto dicembre, la 'Ndocciata ad Agnone

L’antropologo Mauro Gioielli ne parlò come “il fuoco dei dadofori agnonesi” (portatori di fiaccole), ricercandone l’origine nella ritualità pagana. “I Molisani sono gli ultimi, autentici adoratori del Fuoco”, scriveva Gioielli, analizzando la figura divina ed ancestrale di Mithra (figlio del Sole e Sole egli stesso), rappresentato con una torcia in mano, le celebrazioni durante il solstizio d’inverno (collegate al rito del fuoco), le contaminazioni pagane con il Cristianesimo, fino alle ‘Ndocce, letteralmente “grandi torce”, oggi sempre più conosciute oltre i confini molisani.


La ‘Ndocciata è senza dubbio l’evento più atteso nella cittadina delle campane. Quando si avvicina l’otto dicembre (il giorno dell’edizione straordinaria) tutta l’attenzione degli agnonesi è concentrata nell’organizzazione del grande spettacolo del fuoco, nella definizione di ogni più piccolo dettaglio. E così, crescono le aspettative per l’evento turistico dell’anno. Se per alcuni versi, la ‘Ndocciata diventa come il festival di Sanremo - al centro di polemiche, pettegolezzi e talvolta proteste - dall’altro, riesce ad attrarre ad Agnone tantissimi visitatori, curiosi di partecipare alla sfilata degli uomini di montagna, che vestiti delle tradizionali cappe nere, sollevano le enormi torce infuocate, costruite ad hoc, con la maestria ingegnosa dell’artigiano agnonese.
Al rintocco della campana (ore 18.00), suddivisi nei cinque gruppi che corrispondono alle contrade di Agnone, le trasportano in corteo, mostrandole con orgoglio tra la folla, cimentandosi in piroette e performance spettacolari.

Quest’anno per la ‘Ndocciata dell’8 dicembre si prevede il tutto esaurito.
Il logo “Patrimonio d’Italia per la tradizione”, conferito al “più grande rito del fuoco del mondo” dal Ministero del Turismo ha contribuito alla conoscenza dell’evento in tutta la penisola italiana. Il programma stilato dalla Pro Loco, con il supporto del Comune, la Provincia di Isernia e la Regione Molise (Camera di Commercio di Isernia, Unioncamere, E.P.T., Associazione commercianti ed artigiani agnonesi, Comitato regionale UNPLI Molise) è ricco di iniziative, che tengono impegnati turisti e cittadini alto molisani da domani, fino al 10 dicembre.


Presepi artistici e curiosità natalizie si possono trovare dalle 18.00 a Palazzo Bonanni, nel centro storico. In Piazza Plebiscito, invece, si aprono le botteghe antiche, tra prodotti tipici ed enogastronomia. Mercatini natalizi ed artigianato artistico sono protagonisti in Piazza XX Settembre, dove si svolgerà anche la pesca di beneficenza a cura dell’Associazione AIDO e l’Oratorio Francescano G. Paolo II.
Poi l’otto, la ‘Ndocciata, a cui seguirà la “Notte del Fuoco” (ore 20.00). Un falò arderà in Piazza Plebiscito tra stands e musica.
Nei giorni della 'Ndocciata, non dimenticate di visitare Pietrabbondante.

 

A.Z.
Primo Piano Molise

Pietrabbondante in TV

Ieri sera, su Teleregione, una puntanta speciale di "Camminando Molise", il programma televisivo di Franco Valente, che con il giornalista Nicola De Santis è andato alla scoperta dell'area archeologica di Pietrabbondante e dell'antico mondo dei Sanniti pentri.










Clicca qui:

martedì 6 dicembre 2011

Mali culturali

La puntata di Report di domenica sera, mostra cosa accade ai beni culturali in Italia, senza la giusta valorizzazione e gestione...

Date un'occhiata, cliccando qui:


venerdì 2 dicembre 2011

Pietrabbondante come Cuzco?

Foto di Franco Valente
L'architetto Franco Valente ha individuato tra le mura poligonali sannitiche che circondano l'incantevole teatro, una pietra dai dodici angoli, come quella che si trova nell'antica capitale Inca del Perù. 

Cliccando sul link qui in basso, scoprirete il perché:

http://www.francovalente.it/2011/11/30/anche-a-pietrabbondante-una-pietra-dai-dodici-angoli/

giovedì 1 dicembre 2011

Premiato Adriano La Regina



Adriano La Regina,
Presidente dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte di Roma, che dagli anni Settanta dirige le campagne di scavo nel sito del Santuario sannita di Pietrabbondante, ha ricevuto il "Premio Paestum Archeologia" durante la  XIV edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, ''quale riconoscimento per il lungo e continuo impegno in favore della tutela del patrimonio culturale''. 


Il telefono cellulare può far male alla salute?


Dopo l'inchiesta andata in onda, domenica scorsa, su Rai Tre, nel programma "Report" di Milena Gabanelli, tanti si interrogano sugli effetti che la telefonia mobile (cellulari e cordless) può avere sul benessere umano. Di recente, l’Agenzia internazionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Ricerca sul Cancro ha classificato i telefonini come ‘potenzialmente cancerogeni per l’uomo’
Utilizzare, quindi, i cellulari in modo corretto, può evitare di incorrere in rischi inutili.

I consigli: 
- Usare l'auricolare
- Evitare di dormire con il telefono cellulare acceso di notte
- Evitare di tenere il cellulare sotto il cuscino
- Quando si viaggia in auto, aprire leggermente il finestrino
- Parlare al cellulare, evitando di "appiccicarlo" alle orecchie

Volete saperne di più? Guardate questa puntata di Report, dal titolo "L'Onda Lunga", cliccando sul link qui sotto:


http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-dbe508b1-0a45-4bfa-8252-a727bbeb2efd.html?refresh_ce