martedì 11 ottobre 2011

Nozze d'Oro Carmela e Rosario

Nozze d'oro per due cittadini di Pietrabbondante. Domenica scorsa, Carmela Di Tata e Rosario Policella hanno festeggiato cinquant'anni di matrimonio, rinnovando il loro patto d'amore.

Carmela (71 anni) e Rosario (73 anni) si sono sposati il 28 settembre del 1961. Tanti auguri da tutta la redazione di Pietrabbondanteblog, dall'amministrazione comunale e da tutta la cittadinanza.

lunedì 10 ottobre 2011

Scoperta a Barrea la tomba di un guerriero sannita in ottimo stato di conservazione

E' stata scoperta qualche giorno fa una tomba sannitica, risalente al IV secolo a.C. All'interno, è stato rinvenuto lo scheletro di un guerriero sannita, circondato da armi ed oggetti personali. Il prezioso ritrovamento è avvenuto nell'area archeologica di Barrea, in provincia de L'Aquila. Lo stato di conservazione è ottimo, per questo archeologi ed esperti avranno la possibilità di approfondire le ricerche e cogliere nuove informazioni sul popolo dei Sanniti e sul loro insediamento nel territorio del Parco Nazionala d'Abruzzo.

venerdì 7 ottobre 2011

San Vincenzo torna a casa


Per il patrono di Pietrabbondante è arrivato il tempo di tornare nella sua dimora naturale.
Domenica 9 ottobre, la seconda domenica del mese, come da tradizione, la statua di San Vincenzo Ferreri sarà trasportata dai cittadini del paese dalla Chiesa di Santa Maria Assunta lungo la stradina che giunge a valle.
La giornata in onore del Santo comincia alle 8.30 con la Messa nella Chiesa principale di Pietrabbondante. Finita la celebrazione, la statua, che pesa quasi tre quintali, viene portata a spalle dagli uomini del paesino per tre chilometri, fino alla "Casa" di località San Vincenzo. Dopo esser posizionata sull'altare, il sacerdote celebra un'altra Messa in onore del patrono. E per finire, il Comitato Feste offre un pranzo a tutti i cittadini, nell'area pic nic adiacente la Chiesetta. In caso di pioggia, il convivio sarà spostato negli spazi dell'edificio scolastico di Pietrabbondante.
Volete sapere il menù?
Il primo piatto prevede pasta con pancetta, mentre per secondo ci sarà una gustosa portata di cinghiale in umido.
Non mancate!!

mercoledì 5 ottobre 2011

Visita al teatro con Franco Valente

Visita guidata domenica scorsa nell'area archeologica di Pietrabbondante con l'architetto Franco Valente.
Lo storico ha raccontato perchè, secondo varie teorie, nel nostro territorio era situata l'antica città di Aquilonia. Valente parte dall'espressione "i catunzi di Pietrabbondante". "A fine '800 - ha spiegato - un archeologo romano parlò di una visita nella città di Catunzia, parola che in osco e poi tradotta in latino fa riferimento ad Aquilonia. Il testo di Tito Livio indica il luogo dell'ultima battaglia, nel 289 a.C., dei Sanniti contro Roma, per la quale furono convocati tutti i giovani valorosi del Sannio". L'architetto si riferisce alla "lintaeata", la zona rettangolare delimitata da teli di lino in cui i guerrieri sanniti avrebbero fatto un giuramento "fino alla morte". "Tito Livio - ha aggiunto Valente - sembra che descriva proprio la forma di un teatro. Dice, inoltre, che il luogo misurava 200 piedi di larghezza, che corrispondono a 54 metri, la stessa misura delle mura che circondano il teatro".
Lo storico molisano ha anche sottolineato che i sedili delle prime tre file del teatro non erano riservati a personaggi particolari, ma molto probabilmente coloro che sedevano ai primi posti avevano pari dignità degli altri. Un 'ulteriore conferma dell'ipotesi che vede nel teatro il luogo dell'assemblea di tutti i rappresentanti e le più alte cariche delle tribù dell'intero Sannio. "Bisogna ricordare - ha concluso Valente - che il teatro di Pietrabbondante è l'unico al mondo di stile ellenistico con sedili anatomici".

“Pietrabbondante paese mio”, il libro che ripercorre la storia antica del centro altomolisano

Un viaggio a ritroso tra i ricordi, quelli dell’infanzia, di un passato a volte dimenticato, ma che rivive nelle tradizioni, nelle leggende, nei personaggi che hanno fatto la storia di Pietrabbondante. Pasqualina Fantini, originaria del paese in cui oggi risiede la più ampia testimonianza del mondo sannita, ha ricostruito in un libro la vita e la dimensione socio-culturale di quando era bambina, scavando indietro nelle memorie degli antenati. Centosessanta pagine di ricerche testuali e iconografiche, da cui viene fuori un lavoro semplice ed allo stesso tempo meticoloso. Dal titolo “Pietrabbondante, paese mio”.

“Sono nata nel Sannio – scrive la Fantini nella presentazione del libro – terra impervia, aspra, madre di un popolo fra i più gloriosi che ricordi la storia, non tanto per le conquiste o per i confusi e sempre inquieti rapporti e disastrosi conflitti con Roma, non tanto per il prestigio della sua civiltà attinta da quelle greca ed etrusca e trasmessa a quella cosiddetta italica, quanto per i suoi monumentali, maestosi edifici del periodo preromano”. Di qui si dispiegano le vicende che nascono dalle radici. Si alternano racconti sui personaggi e gli eventi più significativi, come l’inaugurazione del monumento ai caduti, il 22 ottobre del 1922. O le figure più caratteristiche, come quella del “banditore”, incaricato di diffondere le notizie con la sua inseparabile trombetta. Momenti corredati dagli articoli dei giornali del tempo.


Nella prima parte del libro, Pasqualina Fantini (nata a Pietrabbondante nel 1940, ora vive a Roma) si sofferma sui lavori contadini: mietitura e trebbiatura, sfogliatura del granturco, estrazione dell’olio. Descrive le attività artigianali, oggi purtroppo scomparse. Racconta delle mandrie, del bucato all’aperto alla “Fonte Vecchia”, dei piatti tipici della tradizione. E poi gli anni della scuola, quando le classi erano numerosissime e gli edifici (anche quelli delle contrade) erano pieni di alunni. Infine, lo sguardo sulla religiosità popolare, sul culto di San Vincenzo Ferreri, gli usi e i costumi, gli episodi più esclusivi, come quello delle “verginelle”, le bambine pagate per pregare..

La seconda parte del libro è invece incentrata sulla storia del treno, la vecchia ferrovia “Agnone – Pietrabbondante – Pescolanciano”, costruita nel 1906 e poi distrutta inesorabilmente dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943. La Fantini ricorda “il trenino bianco dalle poltroncine di velluto rosso”, ne ripercorre le vicende. “Il Molise - scrive la pietrabbondantese – fu interessato dalle costruzioni ferroviarie a partire dal 1885, con la linea che collegava Termoli-Campobasso-Benevento, successivamente nel 1906 quella più importante, che avrebbe unito Sulmona-Carpineto-Caianello, con una diramazione verso Campobasso. […] Per la linea Agnone-Pietrabbondante-Pescolanciano si deve attendere il 1906, in quanto le vicissitudini politiche, economiche e sociali dell’inizio del secolo avevano concesso la priorità ad altre scelte, non ultime le pesanti pressioni politiche sul territorio che avevano dato la preferenza alla zona di Roccaraso piuttosto che all’alto Molise. E così l’Ing. Berenganica avanzò la richiesta di concessione della nostra ferrovia, detta “Sangritana” e di una Società Anonima per Azioni da creare ad hoc. […] Le scelte tecniche e funzionali di questa ferrovia in miniatura furono straordinarie ed indovinate per quei tempi, verosimilmente invidiabili da altre iniziative analoghe”. Peccato che oggi le ferrovie stiano sparendo.

Primo Piano Molise
A.Z.