lunedì 5 luglio 2010

Molise la regione ad altissima densità di pale eoliche


Un bell'articolo uscito il 1 luglio sul Fatto Quotidiano, a cura di Ferruccio Sansa

Isernia

Una Regione buttata al vento. Trasformata in una selva di pale eoliche alte cento metri, che stanno crescendo sui crinali, intorno ai borghi medievali, a pochi metri da tesori archeologici come Pietrabbondante e Sepino. Sull’utilità dell’eolico si può discutere. Ma qui si sta stravolgendo il paesaggio di una terra. Andate in Molise, consultate le carte ufficiali, le denunce di Italia Nostra, Wwf, Via col vento e delle associazioni degli abitanti: ci sono progetti per tremila pale. Una ogni chilometro quadrato. “In tutto 187 impianti, alcuni anche di venti “mulini” alti come grattacieli di centocinquanta metri. Su 136 comuni della Regione, ben 96 presto potrebbero essere invasi. Per gli altri 40 la sorte non sarà molto diversa: saranno assediati dai colossi del paese accanto. Senza contare i 3 impianti off-shore che potrebbero nascere davanti alle spiagge di Termoli. Il Molise produrrà più energia eolica della Sicilia, sei volte più estesa”, racconta Giuseppina Negro del Wwf Molise. Un assalto silenzioso. Il Molise è terra splendida, ma remota, dimenticata dalla politica e dai giornali. Governata da Angelo Michele Iorio, governatore e senatore Pdl, famoso per una polemica su parenti e amici negli ospedali di mezza regione (Iorio detiene la delega all’Energia dopo la polemica rinuncia dell’assessore Franco Marinelli).

Il business

Qui si sono date appuntamento decine di società pronte a realizzare impianti. Ci sono colossi del settore, ma anche imprese con una manciata di addetti, molte con sede in Campania. Un dettaglio che ha fatto rizzare le antenne all’Antimafia: “La maggioranza delle società saranno sicuramente a posto – commenta un investigatore – ma l’eolico, proprio in Campania, è uno dei business preferiti da imprese in odore di camorra”.

Intanto la gente del Molise combatte da sola: manifestazioni e cortei. Fuori dalla Regione, però, nessuno ne parla. Allora eccoci a Pietrabbondante. Alzi la mano chi la conosce. Eppure qui si trova uno dei più straordinari anfiteatri del nostro Paese: un semicerchio di pietra costruito dai Sanniti nel II secolo avanti Cristo. In queste giornate di inizio estate a salire fin quassù, a mille metri, sembra di volare : davanti hai tutto il Molise. A Est le montagne che si sciolgono in colline verso l’Adriatico. A Ovest il chiarore del Tirreno. Intorno i crinali. Lo stesso paesaggio che aveva negli occhi Francesco Jovine quando negli anni Quaranta scrisse il suo Viaggio nel Molise: “Di qui si vede tutta la vallata, ampia, austera, solitaria, a boschi, a macchie, a burroni, a botri. Terra varia, tormentata da rocce, da valloni, da frane, ma tutta coltivata con sapienza antica ; quella stessa che conoscevano i Sanniti”.

Sfregio all'ambiente

Pietrabbondante era la città sacra dei Sanniti. All’estero sarebbe una meta per milioni di turisti. Ma il teatro è coperto di erbacce. Intorno, come funghi, decine di pale. L’ultima sberla potrebbe arrivare nei prossimi giorni: il Tar si deve pronunciare sul ricorso contro un impianto da 13 pale a un chilometro dall’anfiteatro.

Immaginate se fossimo vicini al teatro di Taormina. Un’insurrezione. Qui tutto avviene nel silenzio. Michele Petraroia, consigliere regionale del Pd, da anni lancia appelli che cadono nel vuoto: “Ma da soli non abbiamo la forza per fermare l’invasione. Purtroppo che cosa si celi spesso dietro gli investimenti nell’eolico sta emergendo dalle inchieste in mezza Italia”. Giovanni Tesone, il sindaco di Pietrabbondante (centrodestra), si è arreso: “Ho detto sì all’impianto”, esordisce. Aggiunge: “Sarei contrario, queste rovine mi stanno a cuore… da bambino ci venivo a giocare”. Allora? “Dall’anfiteatro vedi decine di pale nei comuni vicini. Il danno è fatto. E poi le casse del Comune sono vuote. O costruiamo gli impianti o tagliamo i nostri boschi, non abbiamo altre entrate. Le rovine portano ventimila persone l’anno, 50 mila euro, ma il Comune non vede un centesimo. Vanno tutti allo Stato che qui fa lavorare sei persone, ma non tagliano nemmeno le erbacce”. Il noto archeologo Adriano La Regina, dopo essersi battuto per Roma, è una delle poche voci a difesa del Molise (l’altra è quella Vittorio Sgarbi): “Il Sannio è una terra straordinaria. Rischia di perdere una ricchezza molto maggiore di quella dell’eolico. A Pietrabbondante non ci sono solo il teatro e il tempio. Sulla montagna ci sono fortificazioni sannitiche. Proprio lì è previsto il nuovo impianto”, spiega La Regina.

Non basta. “Non abbiamo nemmeno i soldi per altri scavi”, allarga le braccia Tesoni. Già, i resti dei Sanniti emergono ovunque. Seguite Giulio, cercatore di funghi di Frosolone, vi porterà a Civitanova del Sannio. “Una mattina mentre andavo a porcini mi sono trovato davanti questi massi”, racconta. Dalla vegetazione emerge un enorme muro. È un forte dei Sanniti, roba di duemilacinquecento anni fa.

Addio limiti

Questo è il Molise. Come a Se-pino. La Regina lo descrive così: “È una città romana perfettamente conservata: mura, torri, porte. Sul teatro si sono inseriti i palazzi del Settecento, sembra un piccolo teatro di Marcello (a due passi dal Campidoglio, a Roma, ndr) in mezzo ai campi”. Ma Sepino la sua battaglia l’ha appena persa: il Consiglio di Stato ha dato il via libera a un impianto di 18 pale. E’ la legge regionale a permetterlo. “All’inizio – racconta Giuseppina Negro – era stato previsto un limite di distanza per gli impianti, ma il Governo ha impugnato la legge… strano, soltanto quella del Molise”. Così sono arrivate le nuove linee guida: “E addio ai limiti previsti”.

Ma non ci sono soltanto i siti archeologici. San Pietro Avellana, Macchiagodena, Guglionesi, Riccia, San Martino in Pensilis, succede dappertutto. Come sui pascoli selvaggi di Acqua Spruzza a Frosolone. Siamo a milletrecento metri, su un altopiano popolato da cavalli allo stato brado e mucche. Camminando in mezzo a papaveri e ginestre all’inizio non te ne accorgi, poi ecco quel rumore continuo, martellante. Decine di pale eoliche prendono a sberle l’aria. Questa diventerà la colonna sonora nella vita della gente del Molise. A tutte le ore, ogni giorno dell’anno. Roba da impazzire. Se anche ti tappi le orecchie le hai davanti. Ovunque tu vada non potrai scappare.



5 commenti:

  1. Leggo un nome:
    Adriano La Regina. Il Soprintendente ai beni archeologici di Roma.

    Adriano La Regina, perchè non ci parla dei suoi "APPALTI"?

    Ci illumina sul "VENTO"?.. Non ci serve la sua opinione, lo vediamo da soli che è una tragedia.

    CI PARLASSE DEI SUOI APPALTI!

    Ma dei "SUOI" pasticci sugli appalti? NON NE PARLA?

    "PASTICCI" Di cui si son resi responsabili
    Walter Veltroni e
    Adriano La Regina”
    Appalti di cui uno dei recenti contestati di SOLO 32 MILIONI DI EURO.

    MA ADRIANO LA REGINA HA PAGATO IL "DANNO ERARIALE" PER I SUOI 4 ANNI SENZA TITOLO ALLA SUA REGGIA AL MUSEO PALATINO?

    Cari signori.
    SERVE UN MINIMO DI CHIAREZZA!

    Adriano La Regina "NON" ricopre incarichi al Ministero dei Beni culturali, tanto è che :
    "ABUSIVAMENTE ABITAVA NEL SUO ALLOGGIO DI SERVIZIO ricavato nel museo Palatino".

    Le sue diichiarazioni sono faziose e semplicemente "POLITICHE"!

    Lui ex capolista di "sinistra" appoggia "LEGAMBIENTE" nel voler PEDONALIZZARE l'intera area.

    Associazione "APARTITICA" i cui vertici provengono esclusivamente da "sinistra"


    Ma significherebbe “PARALIZZARE” Roma!

    A questo il grande ambientalista Parlati non ci pensa?
    Conta le macchine e le biciclette?

    E il traffico dirottato su altre strade, non renderebbe Roma ancora più invivibile di quanto non lo è già ora?

    Con strade ridotte a sentieri e marciapiedi trasformati in piazze..sensi unici e incroci progettati per creare ulteriore traffico, sempre grazie a questa follia verde-sinistra!

    Ma questa è la “DEMAGOGIA” della sinistra-verde.

    “VIETARE”e rendere complicato anche respirare!

    Con Alemanno Parlati di "LEGAMBIENTE" ha vita facile, visto che lo stesso, si fà ritrarre in “DIVISA” maglietta gialla e stemma di “LEGAMBIENTE” ben in vista.

    Diverso sarebbe poter avere a Roma un Sindaco come Bruschini che ad Anzio risponde a tono:“E’ l’ennesimo affronto di un’associazione alquanto discutibile ”

    “..le bandiere nere di Legambiente, associazione dove tutti sparlano e dove nessuno lavora per il territorio, – dice il sindaco di Anzio — sono recapitate in modo arbitrario in base ai rapporti si simpatia/​antipatia intrattenuti dai soci. “.

    “INCOMPETENTI E TUTTOLOGI! ”

    Parole di Bruschini..

    Ecco un articolo per comprendere chi è ADRIANO LA REGINA:
    “Una casa da Regina all'ex soprintendente”
    ADRIANO LA REGINA
    ..130 metri quadrati al primo piano del Palazzo dei Cesari, sede del museo Palatino…
    Fonti del ministero «sussurrano» 500 euro al mese.
    Possibile?
    E il successore ai Beni archeologici, Bottini sceglie come residenza Palazzo Altemps
    (IL TEMPO15/04/2009)

    Nello stesso articolo, si legge che essendo “alloggi di servizio” non ne avrebbe diritto da 4 anni.

    Altri giornali pubblicano la notizia, leggo ci sono in corso dei lavori di “FALEGNAMERIA” fatti ovviamente in “economia”, alla sua nuova dimora, e che appena possibile lascerà l’”ALLOGGIO DI SERVIZIO” di 130 metri quadri ricavato nel museo Palatino.

    RispondiElimina
  2. Signori, ci sono 3 SoPrintendenze e una SoPrintendenza, solo fra le principali, ci sono quindi “stormi” di DIRETTORI, di relativi “ALLOGGI” di conseguenti stipendi.

    Alcuni fanno lavori di “falegnameria” in “economia” per 4 anni nelle loro dimore private ma giustamente usufruiscono di poveri “alloggi” di servizio.

    Ti prego ministro Brunetta, aiuta Adriano La Regina in questa opera di “FALEGNAMERIA” e soprattutto, lascia BOTTINI al Palazzo Altemps, almeno per altri 4 anni, non fosse altro per equità di trattamento, questi poveri Direttori, che si battono per la tutela, contro l’abusivismo, che ci impartiscono lezioni di legalità, dall’alto del loro platonico “IPERURANIO” .

    Quel mondo oltre la volta celeste in cui sono le idee immutabili e perfette, raggiungibile solo dall'intelletto, non tangibile da noi poveri terreni, che nel traffico ci immoliamo, circondati dalle loro auto “BLU”.

    Venduta un' ala di Palazzo Altemps così lo Stato può perdere un gioiello
    Repubblica — 22/11/ 2005

    "Acquisire tutto Altemps, un sogno". Il Soprintendente Bottini: "Ma serve un finanziamento ad hoc". La Repubblica del 23/11/05

    IL SOGNO è stato realizzato!

    Comprato “BOTTINI” ha il suo “ALLOGGIO DI SERVIZIO”!

    Siamo tutti felicissimi!

    Caro Ministro Brunetta una sola domanda? Ma nel platonico politico ”IPERURANIO” esiste il “danno erariale”?

    Si perché per noi qui sulla “terra” se occupiamo senza titolo il museo Palatino, per 500 euro al mese, poi ci bussa la “Gerit” e ci spiega che c’è anche un sito internet in cui comodamente, possiamo leggere: “Nella cartella di pagamento si trova la descrizione di quanto si deve pagare e del perché; ..come e a chi chiedere la rateazione delle cartelle.”

    Ora il “PERCHE” è ovvio, sono 4 anni al Palatino, la cifra invece credo sia desumibile dalla reale valutazione di quanto è giusto pagare di affitto per 130 metri al Palatino, defalcando le 500 euro al mese, ovviamente, computando gli interessi maturati dall’erario.

    Perché sai caro Brunetta, noi “terrestri” con 500 euro ci prendiamo un monolocale fuori Roma!

    E sulle bacheche dell’Università dove insegna Etruscologia Adriano La Regina, una stanza costa la stessa cifra.

    Su una cosa, sarei magnanimo, la RATEAZIONE delle cartelle, ecco sarebbe una cattiveria gratuita, ora che è impegnato nelle opere di “falegnameria” finanche in “economia”.

    Caro Ministro, sai io ogni giorno passo un tornello, ho il mio stipendio, e non mi lamento, ma questi “BENEFIT”, queste 4 differenti ma univoche “tutele”del PAESISTICO-PAESAGISTICO-ARCHITETTONICO-ARCHEOLOGICO-ARTISTICO e i relativi DIRETTORI a cosa servono?

    Una sola “SOVRINTENDENZA” credo sarebbe il desiderio di tanti, ma questo è troppo anche per te, si scatenerebbero in girotondi vorticosi, fomentando le varie parallele organizzazioni “ONLUS”.
    Allora prepara la strada.

    Pubblica i bilanci, le spese, i locali adibiti ad “alloggi di servizio”, così che sia il popolo “terreno”, a chiederlo, partecipando a girotondi anche con i tamburelli e le nacchere !

    Brunetta, ti scongiuro, applica la “RATEAZIONE”, per chi già soggiace a lavori di falegnameria!

    RispondiElimina
  3. Mi diletto a leggermi una simpatica vecchia interrogazione del Sen.Vallone (sempre a proposito di ADRIANO LA REGINA)

    Leggo poche, ma interessanti righe: Soprintendenza Archeologica di Roma, protocollo n. 31074, il Soprintendente-

    ADRIANO LA REGINA
    ... informava che durante il lasso di tempo intercorrente tra il 10 ed il 26 ottobre 2002: “…saranno effettuati sopralluoghi da parte dei tecnici della Soprintendenza CHE ACCOMPAGNERANNO LE DITTE INVITATE ALLA GARA D’APPALTO PER I LAVORI DI CUI SOPRA”;

    Una seconda missiva della stessa Soprintendenza di Roma “SEMPRE” del 10/10/2002, protocollo n. 31085, la responsabile del procedimento, Rita Paris, scriveva: “A SEGUITO DELLA STIPULA DEL CONTRATTO CON L’IMPRESA “ISARM” E DI QUANTO COMUNICATO CON LA NOTA PROT 31074 DEL 10.10.02 SI COMUNICA CHE IL 14.10.02 avverrà la consegna dei lavori sul posto per interventi urgenti presso la dependance della proprietà..”
    Leggo quindi che si accompagneranno ditte per una gara d’appalto, solo dopo pochi n”di protocollo
    LA GARA è STATA AGGIUDICATA?

    S T R A N I S S I M O !

    Ma in linea perfetta con quanto accade successivamente
    (6 aprile 2006) Il Corriere della Sera titola così: Troppi incarichi a Zètema, la società dei musei
    “…il ricorso promosso dai restauratori riguarda vari contratti, tra i quali uno del 2000, per 55 miliardi, e uno di 32 milioni di euro del febbraio scorso..”…” ..Punto chiave del contenzioso in corso, promosso da Ari-Associazione restauratori italiani, la compromissione del «corretto svolgimento della dialettica concorrenziale» tramite affidamento diretto di lavori e appalti.
    “Esistenza di un disagio degli operatori di fronte ai
    pasticci di cui si son resi responsabili
    Walter Veltroni e
    Adriano La Regina”
    Appalti di cui uno dei recenti contestati di SOLO 32 MILIONI DI EURO

    Brunetta, prendiamo i "chiodini" e il "martello"?

    Me la fai fare la “FALEGNAMERIA” ?

    Ora Adriano La Regina è Presidente del Parco Dell’Appia, i suoi Guardiaparco inanellano upupe e picchi verdi, però pur disprezzando gli “aspetti aziendalistici” ora propongono un “eco albergo”, pur chiedendo il ritiro di tutte le licenze commerciali all’interno del Parco e ovviamente la chiusura dei “vivai” privati, ne propongono uno a 413000 euro per le specie autoctone, si fanno atlanti per gli uccellini, e consulenze sui toporagni.

    Lo sai caro mio Ministro che ultimamente sono stati così bravi da reprimere un “grave abuso edilizio”.

    Un parcheggio di un ristorante! Tolto il ghiaino, non contenti ci sono passati con un trattore, arando il terreno. Ma la cosa simpatica è la motivazione!Che sembra una barzelletta, tragicomica.

    Infatti le macchine parcheggiate, avrebbero potuto rovinare i reperti archeologici, fino a 80 cm, pertanto ci PASSANO SOPRA UN TRATTORE E “ARANO” per preservarli.

    Già tre anni fa si scagliavano contro questo ristorante:
    “È per questo che GUIDO CUBEDDU lancia un appello: “VENGA LA GUARDIA DI FINANZA A FARE ACCERTAMENTI SU QUESTE VILLE, perché a mio giudizio dietro i paravento del catering stanno mascherando attività di ristorazione che andrebbero TASSATE e AUTORIZZATE con tutti i permessi previsti dalla legge”. la Repubblica, 19/8/2007

    Ora finalmente si "chiude"!

    Niente parcheggio!
    Tutti al laghetto a monitorare gli spinarelli lacustri!
    Altra grande “opera” del Parco dell’Appia, dove questa estate bruciavano 1200 macchine in uno sfascio..

    RispondiElimina
  4. Si non scherzo, nel parco ci sono gli sfasci auto, ma i GUARDIAPARCO vigilano, e anche un tale ALDO CELLINI, che lascia bigliettini scritti a penna nelle nostre cassette postali, con tanto di cellulare da chiamare. Lui dichiara di essere SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA.

    Ma la soprintendenza scrive a penna?
    Ha un cellulare da chiamare?

    Lo sai caro Brunetta che la Soprintendenza è tanto attenta al “bene comune”?
    Ora ti spiego sempre dall’interrog. Di Vallone:
    “..la Soprintendenza Archeologica di Roma cominciava – con esemplare solerzia! – i sopralluoghi relativi ai lavori di ripristino stimati in oltre 516.000 euro (pari a un miliardo di vecchie lire) indirizzati non ai ruderi, come stabiliscono gli articoli 59 e seguenti del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, bensì al mero restauro dei locali abitativi della villa
    (ripristino delle travi a vista nei soffitti della dependance, creazione di un bagno panoramico al terzo piano, sostituzione dei pavimenti nei piani superiori, creazione di una fontana o un parcheggio ove ora sorge la piscina,… se il Ministro in indirizzo sia in grado di fugare, infine, i legittimi dubbi dell’interrogante circa l’esistenza di un disegno volto, a spese dei contribuenti, ad acquisire prestigiose ville che andrebbero a costituire il futuro capitale immobiliare di Patrimonio S.p.A., e che poi finirebbero per appagare i «sogni nel cassetto» degli amici dei Ministri più fortunati. ..”


    Brunetta ti prego portami via, fammi rinchiudere in un buon centro psichiatrico, perché a volte, sai comincio a credere di vivere un incubo! Mi sogno di essere una statua, e un “TUTELANTE” mi guarda con un piccone in mano!

    Anche perché ultimamente ho trovato un "PROIETTILE" nella posta..

    Secondo te caro Brunetta cosa vuol dire ?

    Mi consolo leggendo dei vari titoli riguardo le Piccole mazzette, grandi capolavori..

    Le rivelazioni sulle mazzette alle SOPRINTENDENZE ROMANE!

    http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=1&ved=0CBUQFjAA&url=http%3A%2F%2Fespresso.repubblica.it%2Fdettaglio%2Fnel-pantheon-delle-bustarelle%2F2121816%2F8&ei=1F44TJq6OdqhsQansbjvBg&usg=AFQjCNFZC4ERk6Ai89H3_EgwOF2nv1Ebug&sig2=NnklGr_gTk79158MX5CzVA

    Un libro mastro della corruzione come non si vedeva da decenni, perché accanto alla contabilità delle bustarelle compaiono nomi di monumenti celebri: la chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, il Pantheon, l'Isola tiberina.

    PIERO IANNELLI
    -- Segretario XI Municipio. “ La Destra ”—
    --“Resp. Per le aree tutelate e vincolate”--
    -- pieroiannelli@gmail.com -– N”.Cell. : 339’8513962

    RispondiElimina
  5. http://pietrabbondanteblog.blogspot.com/2010/07/piero-iannelli-su-adriano-la-regina.html

    RispondiElimina