lunedì 11 ottobre 2010

Eolico in Molise Meglio il paesaggio o la sostenibilità?

Un comunicato stampa di Italia Nostra è intitolato più o meno così: Molise a rischio in arrivo cinquemila pale eoliche. Oltre 5mila pale alte da 120 a 140 metri in appena 4.437 chilometri quadrati di territorio, in pratica 1 pala e mezza per ogni chilometro quadrato, dovrebbero essere installate in MOlise. La regione, la seconda più piccola d’Italia dopo la Valle d’Aosta, da domani dovrebbe diventare la regione a più alta densità di pale eoliche. E’ attesa infatti per venerdì 8 ottobre la sentenza del Consiglio di Stato, ad opera del consigliere Rosanna De Nictolis, chiamata a decidere sul ricorso



Ritorna la polemica che da anni mette uno contro l'altro due fazioni di ambientalisti: i "paesaggisti" - sostenitori del bello della natura - e coloro che invece sono votatati alla sostenibilità a tutti i costi, alle rinnovabili a tutti i costi.
Il problema adesso è mettersi d'accordo perché se da una parte le energie rinnovabili sono una necessità impellente, una foresta di pale eoliche, che siano sulle colline o in mezzo al mare male di conciliano con gli orizzonti naturalistici italiani.
La tecnologia anche in questo settore ha fatto passi avanti veramente importanti, molti ingegneri e aziende hanno inventato e in qualche caso installato le "mini-pale eoliche". Il mini-eolico per esempio potrebbe esser un modo per accontentare tutti.
C'è poi da considerare le "esigenze" di aziende e sviluppo economico del settore delle rinnoviabili, e le esigenze di risparmio energetico anche degli enti. "Questo territorio, in cui le testimonianze archeologiche ancora vivono in rapporto armonico con i campi che le circondano, rischia di scomparire sotto l’assalto dei signori del vento, i quali, per collocare i loro sedicenti ‘parchi eolici’ - si legge nel comunicato di Italia Nostra - , hanno preso di mira i crinali delle colline molisane, sui quali però sono presenti le testimonianze della civiltà sannita, pastorale e guerriera. Numerosi impianti sono infatti previsti anche davanti a siti archeologici, storici e paesaggistici, tra i quali si sottolinea anche Pietrabbondante".
Insomma la battaglia sembra aperta anche se ancora una volta un po' troppo in sordina, se ne parla poco e si rischia di restare "al palo" della tecnologia innovativa che permetta di salvare risorse sia naturalistiche che energetiche.
(fonte: LaStampa)
 

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