Sono tanti i tesori sanniti dispersi in Italia. Il nuovo museo, inaugurato in autunno, sarà un’importante centro turistico e culturale per l’intero Alto Molise.
PIETRABBONDANTE. Sta per diventare realtà il nuovo museo archeologico di Pietrabbondante. Una struttura importante, da tempo desiderata in Alto Molise, che permetterà di custodire in modo degno i tesori riemersi durante le varie campagne di scavo. La Giunta comunale del borgo di montagna ha da poco deliberato per ottenere il deposito dei beni archeologici presso il nuovo edificio, incastonato all’interno del paese. Tesori appartenenti all’antico modo sannita, che saranno posizionati dalla Soprintendenza ai Beni Paesaggistici e Culturali del Molise in adeguati percorsi di allestimento. Così, in tempi non proprio propizi per la cultura e le rilevanti attività che ruotano intorno ad essa, a Pietrabbondante, sede di una delle aree archeologiche sannitiche più importanti d’Italia, in autunno sarà inaugurata la nuova struttura, che permetterà di risolvere i problemi legati alla conservazione e alla valorizzazione dei beni culturali. Sono infatti numerosi i cimeli, le statue, le armature preziose disperse nei vari centri museali dello stivale. Molti reperti sono conservati presso i musei archeologici di Napoli e Roma, altri sono andati dispersi in passato. Quando non si aveva consapevolezza del loro inestimabile valore. Il museo, finanziato dalla Regione Molise e messo in opera dal Comune di Pietrabbondante, di cui è in fase di completamento il secondo lotto funzionale, mira a diventare un centro di convergenza culturale e turistica, per far conoscere tutto il territorio alto molisano e aumentare il suo valore fuori dai confini regionali. Il progetto è strutturato su tre livelli e in una serie di spazi espositivi destinati ad ospitare la storia e l’archeologia del luogo, attraverso reperti, pannelli didattici, plastici e ricostruzioni grafiche e fotografiche delle varie realtà da mettere in mostra. Per l’esterno è prevista la creazione di un parco archeologico urbano, immerso nel verde e concepito per integrare la struttura con il contesto circostante. Dare la possibilità ai visitatori e agli abitanti del luogo di usufruire di un’area attrezzata per il relax e la socializzazione. Sul lato orientale, sarebbe previsto un prato con alberi, mentre nell’altro lato dovrebbe snodarsi una passeggiata architettonica dall’andamento sinuoso circondata da piante e natura. L’edificio è pensato all’interno di una logica eco-compatibile, infatti i materiali utilizzati per il rivestimento esterno dovrebbero essere conformi ed integrati al contesto ambientale circostante. Tra questi, la pietra sbozzata, che rispecchia un tipo di accostamento non mimetico con le case del paesino e le “morge”. Quelle imponenti rocce su cui Pietrabbondante sembra arrampicarsi. Il museo archeologico è stato realizzato anche con lo scopo di creare un collegamento diretto tra località Calcatello, in cui si trova il santuario sannita e il noto complesso tempio-teatro, e il centro abitato, spesso poco visitato dai turisti, i quali dopo essersi inoltrati tra i preziosi ruderi dell’area archeologica raramente si soffermano in paese. Secondo le ultime stime, i visitatori del sito sannitico sono circa 40.000 l’anno. Una quantità notevole, che potrebbe migliorare anche nel centro urbano l’indotto turistico ed economico. “L’Alto Molise” – spiega Giovanni Tesone, sindaco di Pietrabbondante – “punta su una struttura del genere, di richiamo per i turisti, per le scuole e per la valorizzazione della nostra storia e cultura. Se i risultati saranno quelli che gli Enti (Regione Molise, Comune e Soprintendenza) si sono prefissati, non è da escludere un ulteriore ampliamento.” Oltre alle sale espositive, è previsto un laboratorio destinato al restauro dei reperti. L’intento è quello di raccogliere in un unico luogo, finalmente adatto, i vari oggetti di scavo oggi sistemati in depositi di convenienza e magari riportare nella terra natia anche quei tesori dislocati in diverse città della penisola. Il problema della conservazione dei beni è stato più volte affrontato dai funzionari della Soprintendenza e da Adriano La Regina, archeologo e direttore dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma, che da tempo si occupa delle campagne di scavo di Pietrabbondante. «La conservazione» - disse in occasione della presentazione degli ultimi ritrovamenti a dicembre dello scorso anno - «comporta più investimenti della scoperta. Fino ad ora le opere sono state ricoperte con teloni e protezioni provvisorie, ma non si può fare per sempre. C’è bisogno di un progetto valido per la conservazione, indispensabile per non far finire in malora le meraviglie tutelate dai secoli. Se non ci saranno piani per questi fini bisognerà ricoprire ciò che è stato trovato.» E proprio nel 2010 “Italia Nostra” (Associazione Nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione), ha inserito il sito archeologico del paesino ad alta quota nella lista dei monumenti da salvare. Il motivo? «Mancanza di personale addetto alle guide qualificate. Nessun servizio. Nessuna qualificazione.» Oggi, il servizio di accompagnamento turistico è svolto dai volontari del servizio civile e l’apertura del nuovo museo potrebbe risollevare le sorti di un meraviglioso angolo culturale in simbiosi con la natura.
Adelina Zarlenga
su Primo Piano Molise del 12 maggio 2011
...sono anni che si parla ed arrivano fondi per un museo a Pietrabbondante. La precedente amministrazione non so quante volte ha smantellato e rimesso in sesto "palazzo carosella", sede del tanto agognato museo...Spero davvero che questa sia la volta buona, perchè questa può essere una vera opportunità per tentare di risollevare le sorti, forse già segnate ma non del tutto irrecuperabili, di un paese in lento ed inesorabile declino.
RispondiEliminaIl paese non è in declino. Soprattutto se tutti noi ci diamo da fare, in modo costruttivo, per migliorarlo. Sono tantissimi i turisti che arrivano ogni giorno e rimangono incantati da questo luogo. Per quanto riguarda il museo, è in fase di ultimazione e in autunno sarà inaugurato. Comunque grazie per le tue considerazioni, siamo aperti ad ogni punto di vista.
RispondiEliminaLa visita dei turisti è legata ad un periodo breve dell'anno (Maggio - Settembre) e sono visite giornaliere, soprattutto per la mancanza di strutture recettive (e qui ci sarebbe un lungo discorso da fare sull'albergo diffuso). Sappiamo bene che la scuola ha breve durata, l'utenza manca e ad oggi sono già presenti pluriclassi. La maggiorparte della popolazione del posto ha un'età media sopra i 50 anni e molti che hanno la residenza ancora li non vi risiedono affatto tranne che per brevi periodi dell'anno. Sono dinamiche ben note nei centri di alta montagna dell'appennino italiano che spesso si concludono tutte con lo stesso esito....Detto questo sono consapevole delle meraviglie naturali e dell'unicità del posto per esserci "nato" e per averci trascorso 23 anni. Pietra sarà sempre nel cuore, ma un analisi oggettiva delle dinamiche in atto va fatta. Con il turismo, purtroppo, è difficile mantenere il bilancio e l'economia di un comune come il nostro che in un ottica di federalismo fiscale si troverà ad affrontare problemi sempre maggiori. L'eolico, e ti parlo da laureato in Scienze ambientali, se fatto con criterio forse avrebbe dato una boccata di ossigeno continua alle casse comunali, e con quei soldi si poteva pensare di realizzare qualche opportunità lavorativa per chi sceglie di vivere nelle nostre zone. Detto questo mi auguro davvero che il museo venga realizzato e che sia una rampa di lancio per far conoscere il nostro paese a quanti, fino ad oggi, ancora non hanno mai avuto occasione di visitare la terra dei SANNITI!!!:)
RispondiEliminaI problemi che hai evidenziato sono reali e li conosciamo bene. Per questo, con il blog cerchiamo di far conoscere Pietrabbondante e le sue ricchezze, tentando di costruire qualcosa di nuovo per i visitatori e per la gente del paese. Ovviamente la nostra attività non si fermerà alla divulgazione online. Pur essendoci dei problemi di sistema, come lo spopolamento o la mancanza di lavoro, dal basso possiamo iniziare a creare i presupposti per una valorizzazione vera del territorio. Ovviamente, poi serviranno strutture ricettive e quant'altro, ma da qualcosa bisognerà pur partire no? Grazie per la tua analisi..:-)
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