Progetti grafici sulle pareti, pilastri di ferro ed una vetrata gigante, che dà accesso alla luce del sole. Il primo lotto del Museo Archeologico di Pietrabbondante è stato inaugurato lunedì mattina, tra le polveri di un cantiere ancora aperto. Tre milioni ed ottocento mila euro la somma già finanziata per completare l’opera (di cui due milioni sono stati utilizzati per la prima parte) la quale ospiterà cimeli e ricchezze del Santuario sannita di località Calcatello.
Un’inaugurazione quasi inattesa, che ha visto la partecipazione di tutti i vertici istituzionali, dal Presidente della Regione, Michele Iorio, al Presidente della Provincia, Luigi Mazzuto, ai responsabili della Soprintendenza ai Beni Archeologici e Paesaggistici. Una vetrina nella vetrina, per rendere omaggio alla struttura. Un elemento importantissimo per il paese e per l’intero territorio, che da tempo sognava un luogo ad hoc per conservare e rendere fruibili le risorse storico-culturali della zona. Fonte di identità ed occasione per lo sviluppo turistico.
“Entro circa sette mesi – ha svelato l’assessore regionale alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano – l’opera dovrebbe essere completata. Il secondo lotto è già stato finanziato. Ora bisognerà concludere l’accordo tra la Regione, il Comune e la Soprintendenza per la gestione degli spazi e l’allestimento dei reperti”. Secondo quanto proposto dall’assessore, la gestione dovrebbe essere affidata alla Fondazione Molise Cultura (della Regione Molise), con l’idea di investire nelle capacità e competenze di giovani addetti ai beni archeologici e culturali. “Si tratta di un’idea nata quasi 50 anni fa – ha precisato il sindaco di Pietrabbondante, Giovanni Tesone – ed oggi è una soddisfazione. Entro il prossimo anno, sarà possibile utilizzarlo. Dopo aver terminato il secondo lotto, bisognerà sistemare la parte esterna, in cui è previsto un parco archeologico, con la possibilità di mostre”.
La struttura si presenta su quattro piani, di cui due sono sotterranei. Il primo sarà adibito a laboratorio di restauro, fondamentale per una buona conservazione delle opere, dal secondo dovrebbero cominciare gli spazi per le esposizioni. Il progetto viene inteso come un’opera strategica per tutto l’Alto Molise e per il rilancio della zona, un edificio che si inserisce in un disegno più ampio per il turismo, con l’intento di creare una rete tra le risorse storico-culturali dell’intero territorio e renderla fruibile al visitatore attraverso un percorso congiunto.
“Il primo progetto - ha spiegato il Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici del Molise, Stefano D’Amico – era troppo impattante per l’ambiente, poi l’abbiamo modificato, anche predisponendo un’area esterna caratterizzata da un percorso tortuoso che dalla strada conduce al museo. Un parco per le mostre all’aperto. Abbiamo inserito un tragitto per dare accessibilità ai diversamente abili. Ho notato nei progettisti una particolare sensibilità per il contesto, pur trattandosi di un’opera di architettura contemporanea”. Alcuni materiali per i rivestimenti, secondo i disegni grafici esposti, sarebbero in empatia con la pietra o la natura che domina il paesaggio.
“L’allestimento è già stato pensato – ha precisato Stefania Capini della Soprintendenza ai Beni Archeologici – la struttura è destinata ad integrare la visita al Santuario e ai rapporti che aveva con il territorio circostante. Per quanto riguarda i reperti finiti in altre città sono già stati quasi tutti restituiti. Resta qualcosa a Napoli e a Bruxelles”. Dunque, grande entusiasmo, in attesa della funzionalità vera e propria dell’edificio. A ricordare l’importanza storico-culturale che un museo di questo tipo può avere a Pietrabbondante, dove un tempo i Sanniti prendevano le decisioni più importanti per il futuro del loro Stato e per la vita civile, è stato Adriano La Regina, archeologo e Presidente dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma, impegnato dagli anni ’70 nelle campagne di scavi dell’area sannitica. “L’idea dell’Italia, come terra unita politicamente – ha rivelato alla folla accorsa a visitare la struttura – è nata a Pietrabbondante, durante la guerra sociale tra gli italici contro Roma. La nostra conoscenza dell’Italia unita e dei Sanniti nasce proprio da qui. Un motivo in più per inaugurare il museo proprio durante i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia.” Quindi, una grande valenza ideale, racchiusa nell’enorme documentazione che si possiede sul popolo sannita. E nello stesso monumento ai caduti, che troneggia nella piazza del paese, vestito da sannita.
“L’identità e l’autonomia della Regione – ha detto il Presidente Iorio, in riferimento alla manovra finanziaria del Governo, che taglia gli Enti – è fondamentale per raggiungere anche questi obiettivi.” Quindi, appuntamento al prossimo anno per il completamento e per vedere il Museo finito e in vita.
Adelina Zarlenga
Primo Piano Molise
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