Ricco di iniziative il programma stilato dall’amministrazione comunale del paesino a mille metri per festeggiare Sant’Antonio Abate. Il tradizionale falò è già pronto in Piazza Vittorio Veneto, costruito con maestria dagli operai del Comune di Pietrabbondante. Ma la giornata di festa comincia alle undici del mattino, con la Messa nella cappella dell’asilo parrocchiale, celebrata dal parroco Don Leonardo Sacco.
Dopo pranzo, ci si sposta negli spazi del Palazzetto dello Sport “Toronto” dove alle 15.30 va in scena lo spettacolo teatrale in tre atti,“Natale Puverielle” a cura della compagnia “I Giocondieri” di Agnone, con Antonio Patriarca. Tra gli intermezzi musicali del “Gruppo folk chiaucese”, al calar del sole il pubblico si sposta nella piazza principale del paesino, dove davanti all’insigne monumento che rappresenta il guerriero sannita, è stato costruito il falò.
Prima di accenderlo, intorno alle 18.30, si procede, come di consueto, con la benedizione degli animali, secondo le antiche usanze dei nonni. E mentre le fiamme ardono circondate da cittadini e visitatori, non possono mancare le gustose pietanze tipiche tramandate dagli avi, offerte a tutti i partecipanti: “r’ scuattone”, pasta, broda, vino e pepe, “r’graniet”, zuppa di legumi misti a cereali, “r’ abbllit”, stinco, orecchie e muso di maiale, accompagnati da dolciumi e da un buon bicchiere di vino.
Per l’intrattenimento musicale, ad allietare la serata, sarà il “Gruppo Folk Chiaucese” e i giovani di Pietrabbondante, che interpreteranno una serie di canti e armonie della tradizione locale.
Il rituale dedicato a Sant’Antonio Abate non è di certo prerogativa di Pietrabbondante, infatti anche in altri paesini del Molise, la festa leggendaria si ripete nelle forme e nei modi legati alle consuetudini dei luoghi più disparati. In Alto Molise, la Pro Loco di Vastogirardi ha messo a punto per stasera un’organizzazione con i fiocchi. Tre grandi fuochi arderanno nelle tre piazze principali, ma la festa sarà per lo più concentrata nel Borgo antico dove saranno allestiti vari stands gastronomici e si darà spazio a momenti musicali. La Pro Loco del paesino ha costruito una mappa da regalare ai visitatori, nella quale sono indicati tutti i punti del centro urbano dove saranno dislocati i vari falò. Infatti, ogni quartiere partecipa ai festeggiamenti, costruendo un proprio fuoco. E i vastesi vagano da una zona all’altra, accolti con musica, cibo e vino.
Qualche rudimento di storia? “La tradizione di accendere fuochi propiziatori per i raccolti della nuova stagione – si legge nella brochure realizzata dalla Pro Loco - proprio nel periodo più freddo dell’anno, ha origini pagane ed è legata all’apertura del Carnevale da tempo immemorabile. L’associazione di questi fuochi a Sant’Antonio Abate nasce dal fatto che nella mitologia cristiana S.Antonio è il guardiano dell’inferno, protettore degli animali e dei fabbricanti di spazzole di setola (fatte con le setole di maiale). A seguito della peste del 1656, nella quale perirono due terzi della popolazione del Regno di Napoli (a Vastogirardi il numero delle famiglie da 258 si ridusse a 88 nel giro di pochi mesi), la tradizione dei fuochi si propagò in tutti i paesi, assumendo anche una valenza purificatoria.[…] La Chiesa matrice di S. Nicola, un tempo completamente affrescata, conserva alcune parti di affreschi strappate ai muschi e all’umidità di anni di incuria, e in una di queste è ben riconoscibile S. Antonio Abate”.
A.Z.
Primo Piano Molise
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