PIETRABBONDANTE. È sotto choc il paesino alto molisano, per l’incidente di caccia di cui è stato vittima Alessandro Nerone, il pensionato di settantasette anni, ucciso per sbaglio da un amico durante una battuta. Mentre la magistratura indaga e segue le procedure relative alla vicenda, il Comune di Pietrabbondante ha pensato di prendere provvedimenti sull’attività venatoria e sulla sua regolamentazione.
Oggi pomeriggio, alle 17.30, durante il Consiglio Comunale, tra gli altri punti all’ordine del giorno, si discuterà delle normative che riguardano proprio l’esercizio della caccia. “Abbiamo intenzione – ha spiegato il sindaco del paesino, Giovanni Tesone, alla vigilia dell’assise civica – di invitare tutti i primi cittadini del territorio, le due Provincie e la Regione Molise, ad adottare un regolamento più severo, che tuteli l’incolumità delle persone, durante l’attività venatoria.
Ci sono tante persone che circolano nei boschi, dai raccoglitori di funghi ai cavatori di tartufi, a coloro che si occupano di tagliare la legna. Sarebbe necessario vietare l’utilizzo, durante la caccia, di alcune armi sofisticate, che sembrano essere armi da guerra”.
L’intento è di discutere, durante il Consiglio Comunale, della questione per sensibilizzare tutti gli organi istituzionali a regolamentare in modo più rigoroso l’esercizio venatorio. Tra le proposte, la delimitazione delle aree in cui è concesso svolgere battute di caccia, attraverso transenne e cartellonistica ben visibile ai cittadini e la possibilità di arginare le zone predisposte a tale attività ad una distanza maggiore dei 150 metri dai centri abitati e dalle strade provinciali e comunali. E poi le armi. Alcuni tipi di carabine, oggi permettono di esplodere proiettili quasi per un chilometro di distanza, con una velocità di 900 metri al secondo. Attrezzi letali e talvolta pericolosi. “La tecnologia – ha precisato Tesone – anche per quanto riguarda la caccia, va avanti. Così, oggi ci sono in commercio armi più potenti che in passato. Armi, che ad ogni modo, sono consentite dalla legge”. Oltre ai due tragici episodi delle ultime settimane, nei quali hanno perso la vita Nerone e Antonio Tedeschi, ci sono altre testimonianze che raccontano di fatalità evitate “per un pelo”. Cercatori di funghi e cavatori di tartufi della zona si sono ritrovati ad un passo dai proiettili. O con le auto, parcheggiate nei boschi, puntellate di colpi di fucile. Cresce, dunque, la preoccupazione e il confronto sull’argomento. Ci si chiede se sia il caso che i cacciatori abbiano maggiori attenzioni, nel praticare l’esercizio venatorio e se i controlli siano abbastanza. “Si tratta di pubblica incolumità - ribadisce il sindaco di Pietrabbondante, che rivolge un appello ai primi cittadini della zona – Sollecito i sindaci e i Comuni limitrofi a prendere insieme provvedimenti sulla questione. Inoltre, sarebbe importante un coinvolgimento diretto dei cacciatori, per la loro stessa integrità”.
Articolo pubblicato il 30 novembre 2011 su Primo Piano Molise
Nessun commento:
Posta un commento