venerdì 25 giugno 2010

Curiosità sul paese - Come eravamo



Curiosità sul paese dal sito di Antonino Zarlenga:

Quando c’era la piena al fiume i viandanti di ( Pietrabbondante, Castelverrino e Caccavone ) passavano sulla scala posta sopra le acque. Chi aveva paura, passava “mani e piedi tra i pioli sconnessi” (passava alla ‘Ngacciun).

La nevicata del 56
I nonni raccontano che, nel lontano inverno del 1956, una nevicata eccezionale coprì ogni cosa e costrinse gli abitanti del paese a rimanere tanti giorni in casa. Si usciva dalle finestre e si scavarono delle vere e proprie gallerie nella neve per muoversi tra le abitazioni. Dentro casa le donne, siccome non potevano andare a prendere l’acqua nei pozzi scioglievano la neve per lavare e cucinare.

Di solito nel mese di marzo si tagliavano i capelli dei bambini a zero per farli ricrescere sani,belli e forti .era molto usato il taglio “ ch la spasetta” ; questa veniva capovolta in testa al bambino e si tagliavano tutti i capelli che ne uscivano fuori.

Il bucato era un’operazione lunga e complessa: prima di tutto si preparava la “l’iscia” ( si faceva bollire acqua e cenere nel caldaio sul focolare) , poi si versava sulla biancheria che era ricoperta da un telone a trama fitta chiamato “r c’nron”. Dopo un lungo ammollo, che durava anche due o tre giorni, la biancheria si portava al fiume con i cesti di vimini; qui si insaponava sulle pietre e poi si sciacquava nell’acqua corrente.

A Pasqua si usava regalare dei dolcetti ai più piccini: alle bambine la “p’potta”, una bambola dolce con un uovo incastrato nella pasta; ai bambini si donava “r caccialebbre” o un cestino di pasta “n’ cisc d’ pascta dolg”.

Il lunedi in Albis davanti alla cappella di San Vincenzo c’era la benedizione degli animali. Seguiva la scampagnata, le donne nei grossi canestri portavano “sprssat, salgiccia, ova sod, frttieta e cacaruozz”.

La domenica delle palme gli innamorati portavano “la palma” alla propria fidanzata. Il ramoscello d’ulivo adorno con fiori, nastrini e fiocchetti era accompagnata da un anello d’oro benedetto in chiesa.

Il giovedì santo, dopo una messa solenne. Alla quale partecipa tutto il popolo, si “legano le campane” in segno di lutto per la morte di Gesù; non si possono più suonare fino a sabato santo a mezzogiorno…

Durante il mese di maggio “z’ accucchieaven l crap e z’ faceva la mandra” si riunivano le capre di diverse famiglie e, in seguito alla misurazione del latte, che avveniva con estrema precisione, i proprietari andavano a rotazione a pascolare e potevano usare tutto il latte ricavato.

LA GIORNATA DEL MIETITORE “La j’ernata d r ‘ m’t’tor
Questa giornata era lunga e pesante per cui spesso il ritmo veniva interrotto…. Erano previsti: la “v’vtella” zuppa con pane e vino; la “qulazione”. Le donne portavano nei canestri di vimini, una grossa pagnotta di pane scavata e imbottita con salsiccia, frittata, peperoni e pancetta fritta; “r’ r’nfresch” , verso le 3 o le 4 del pomeriggio, con vino, taralli e paste fatte con l'amoniaca.

Si segnala anche l'interessante gruppo su facebook COME ERAVAMO UNA VOLTA, dedicato al Molise e ricco di foto storiche. In basso qualche immagine di repertorio.




giovedì 24 giugno 2010

Una insolita guida del Molise: Non è per cattiveria


Il libro di Antonio Pascale, Non è per cattiveria, Editori Laterza, come dichiara lo stesso autore, non è una guida scritta da un viaggiatore professionista a vantaggio ed uso di viaggiatori professionisti. 
Pubblicato nel giugno 2006, non suggerisce itinerari, non consiglia hotel, ristoranti, agriturismi, artigianato e prodotti tipici. Propone, invece, una mappa personale, riflessioni e meditazioni di un«viaggiatore pigro» che, alla soglia dei quarant'anni, percorre su e giù i tornanti, le strade «ondulate» del Molise, una regione dove ha casa, in montagna, sul Matese, e dove da circa sei lustri va in vacanza. Non porta avanti un'immagine completa ma presenta pagine di impressioni visive, spesso vissute en plein air, proprio come un pittore impressionista degli ultimi decenni dell'Ottocento. Abbozzi e schizzi veloci, resi con piccole pennellate pastose, cariche di colore, cercano di fissare situazioni, luoghi e tipi caratteristici: il «paese presepe» di Guardiaregia e il suo fornaio che ha il negozio quasi sempre chiuso - «non è per cattiveria», prepara pane solo per i compaesani, non gli interessano turisti ed avventori occasionali; il minuscolo, deserto ed innevato cimitero di Civita di Bojano; la patria dei bisnonni di Robert De Niro, Ferrazzano, colta al chiarore della luna, con le pietre bianche delle case che brillano come di luce propria; Il President Hotel di Pietracupa - paesino di 252 abitanti, di cui 150 anziani - dotato di ben 250 stanze e le sue «cartoline pubblicitarie double-face»; i quadri nella sala comunale di Santa Croce di Magliano, paesaggi agresti commentati da versi di poeti locali (quelli che fanno le «rime cuore/amore»); Il castello (privato) di Macchiagodena e, poco più avanti, «l'olmo con il tavolino di pietra»; l'amico libraio di Campobasso ed i suoi «indovinelli»; brevi flash di Sepino, Agnone, Isernia, Termoli, Salcito, Frosolone frammisti a confessioni, a ricordi dell'adolescenza, dell'università, agli amori della prima giovinezza. Veramente impagabile l'episodio del ristorante Risorta locanda del Castello a Civita Superiore, al quale si accede solo su prenotazione - lo stesso autore viene, perciò, messo alla porta, «cacciato fuori» - perché il «romantico» chef, «burbero, bizzarro ed arcigno» non ama improvvisare e non vuole clienti capitati lì per caso. 

Una guida, dunque, insolita, originale, davvero molto interessante e di piacevole lettura. Ma io sono un molisano «ancora medievale», uno che «dà sempre del tu... non riconosce il ricco» e, «non è per cattiveria», devo rilevare delle imprecisioni. 
Il teatro italico di Pietrabbondante
Il teatro italico di Pietrabbondante
Più volte viene citato «l'anfiteatro di Pietrabbondante»; l'anfiteatro è un edificio di forma ellittica con gradinate che racchiudono al centro un'area atta a spettacoli di belve e gladiatori (Anfiteatro Flavio o Colosseo di Roma). Quello di Pietrabbondante (fine II secolo a.C.) ha, invece, pianta semicircolare e gradinate addossate ad un pendio naturale; si tratta, quindi, di un teatro destinato a rappresentazioni religiose, drammatiche, comiche. 

Il borgo medioevale di Civita Superiore non è, come si afferma, il «centro antico di Bojano»; la città di Boviano, nel Medioevo, era costituita da due distinti agglomerati urbani, muniti ciascuno di cinta muraria: uno, più grande, in pianura (sorto sulla città romana di Bovianum e corrispondente all'attuale centro storico di Bojano) e l'altro sul monte, appunto la Civitas Superior. 

E ancora la «cattedrale di San Bartolomeo con il suo portale gotico» non si trova a Civita ma si apre sulla piazza principale di Bojano. Ciò, comunque, nulla toglie ad una pregevole pubblicazione che mira a far conoscere questa bella ed «invisibile» regione Molise ma, «non è per cattiveria»,ma qualcosa andava precisato...  Alessandro Cimmino(Fonte)

lunedì 21 giugno 2010

IN ALTO MOLISE LA SCUOLA RISCHIA L'ESTINZIONE



CAROVILLI - Confronto serio e approfondito tra politici, tecnici e amministratori locali.
Creare poli scolastici per assicurare ai ragazzi una scuola di qualità e lottare contro lo spopolamento 
“I bambini molisani – ha dichiarato con convinzione l’assessore regionale Filoteo Di Sandro – non devono avere una preparazione di serie B rispetto ai bambini di altre regioni italiane. I poli scolastici sono un’ottima novità organizzativa, non applicabile ovunque, ma ideali per alcune zone se tutti sono d’accordo”. Questi concetti sono stati chiaramente espressi dall’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Filoteo Di Sandro, all’inizio del suo intervento nel corso della conferenza su: “Polo scolastico: una soluzione. I Comuni montani tra spopolamento e calo di nascite” organizzata dalla Associazione di Iniziative Culturali, Sociali ed Economiche “Il Glicine”, in collaborazione con Ente Provinciale del Turismo di Isernia e Unicreditbanca, che si è tenuta a Carovilli. “La proposta pervenuta dai sei sindaci dell’Alto Molise di formare un polo scolastico – ha aggiunto l’Assessore Di Sandro – è stata immediatamente valutata come una novità da prendere in seria considerazione, ora occorre un ulteriore sforzo da parte degli amministratori: per dare corpo all’iniziativa, devono presentarci un progetto soprattutto per quanto riguarda gli edifici che dovranno essere utilizzati e richiedono interventi di completamento e adeguamento alle norme di sicurezza. Devono essere conservati nei paesi gli asili, eventualmente accorpati con la scuola primavera, ma vanno assolutamente eliminate le pluriclassi perché impediscono ai bambini di raggiungere una preparazione adeguata ai tempi. Dal prossimo anno poi si dovrà agire secondo piani triennali attraverso i quali programmare seriamente il futuro”. 
In apertura della conferenza, alla quale hanno partecipato numerosi rappresentanti di amministrazioni comunali, tra i quali il Sindaco di Frosolone, Sabatino Farese, il Sindaco di Civitanova del Sannio, Gino Cardarelli, ed un ex amministratore di Lupara, alla presenza di un pubblico che ha trovato il tema di grande interesse, Luciano Scarpitti, Presidente dell’Associazione “Il Glicine” ha sottolineato: “ Abbiamo deciso di affrontare questo tema perché i nostri territori sono afflitti da due problemi: il trasferimento delle giovani famiglie nelle città perché lì trovano maggiori servizi, e la forte contrazione delle nascite. Ciò indebolisce enormemente la struttura scolastica dei paesi di montagna dal momento che il ridotto numero di bambini imporrà inevitabilmente la chiusura di molte scuole o il ricorso al sistema cosiddetto delle “pluriclassi”, molto diffuso un tempo soprattutto nelle campagne”. 
“Intendiamo presentare alla Regione – ha dichiarato il Sindaco di Carovilli, Antonio Cinocca – uno studio di fattibilità che sia sostenibile sotto l’aspetto numerico, sotto l’aspetto dei servizi, sotto l’aspetto dell’efficienza economica e che dia risultai concreti per il miglioramento delle condizioni di vita sociale”.
“L’iniziativa del polo scolastico è importantissima – ha dichiarato il Dirigente scolastico provinciale di Isernia, Rossana Di Pilla – perché se non saranno prese iniziative di questo genere nel giro di pochi anni scompariranno le scuole dai paesi dell’Alto Molise. Occorre, inoltre, controllare la sicurezza degli edifici – ha aggiunto Rossana Di Pilla – e rinforzare il sistema dei trasporti pubblici”.
“Gli amministratori locali hanno preso coscienza dei problemi e hanno saputo mettere da parte qualsiasi campanilismo – ha dichiarato Angelo Iapaolo, Assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia di Isernia – ora occorre ottimizzare le risorse per procedere all’adeguamento delle strutture con gradualità e trasparenza e per facilitare la mobilità dei ragazzi attraverso i trasporti, eliminando per prima cosa le cosiddette 'corse fantasma'”.
“Dobbiamo prima di tutto conservare quello che abbiamo – ha sostenuto il Sindaco di San Pietro Avellana, Antonio Di Ludovico – in particolare i posti di lavoro. E’ molto strano – ha aggiunto Di Ludovico – che hanno più operai forestali certi paesi del Basso Molise che noi che siamo immersi nei boschi”.
“E’ importante sostenere l’iniziativa di questi sindaci nella creazione del polo scolastico – ha dichiarato Mario Lombardi, Consigliere provinciale di Isernia – per andare incontro alle esigenze di una popolazione che eroicamente resiste a vivere in paesi di montagna in cui i costi sono molto più elevati che altrove. La Regione, che talvolta sembra osteggiare qualsiasi iniziativa in favore dei comuni montani dovrebbe invece mettere in atto strategie preventive contro lo spopolamento”. 
“Quello che si vuole creare con questa iniziativa – ha ribadito Alfredo Marrone, Sindaco di Pescolanciano – è qualcosa che sappia attirare e interessare gli studenti anche da altri paesi al di fuori dei nostri. Il nostro impegno – ha aggiunto Marrone – è quello di evitare sprechi e doppioni; così se in un paese si fa il polo scolastico, in un altro si farà la casa per anziani e negli altri si porteranno avanti altre iniziative, sempre da un punto di vista unitario. Poi, insieme, si dovrà pensare allo sviluppo, alle attività produttive, al turismo e tutto il resto”.
“Attualmente le amministrazioni comunali hanno grandi difficoltà a gestire qualsiasi problema – ha dichiarato Egildo Di Pilla, sindaco di Chiauci – io ho vissuto in prima persona lo spopolamento del paese e so bene ad esempio quanto sia complicato organizzare tutti i servizi comunali come ad esempio il trasporto con lo scuolabus, mettere d’accordo gli orari del personale e quanto sia costoso tutto questo”.
“L’unico investimento veramente importante e urgente da fare – ha dichiarato Giovanni Tesone, Sindaco di Pietrabbondante – è quello sulle strutture, per rendere sicure quelle esistenti ed eventualmente aggiungere dei moduli certificati sotto l’aspetto della sicurezza. Poi attivare delle sinergie che ci facciano crescere tutti insieme”.
“Con convinzione abbiamo sposato il progetto del polo scolastico – ha affermato Mauro D’Andrea, vicesindaco di Roccasicura – perché siamo convinti che sia l’unico modo per conservare i nostri paesi e combattere lo spopolamento”.
“E’ estremamente positivo vedere tanti sindaci che hanno saputo trovare una base di accordo – ha dichiarato in conclusione l’Assessore Di Sandro – ora tocca alla Regione decidere quale strada vuole seguire, se quella della produzione di energia o quella dei prodotti tipici di qualità, dell’ambiente, del turismo; e questa è una decisione che dobbiamo prendere tutti insieme”. (Fonte: altomolise.net)
Maurizio d'Ottavio

Sgarbi e Oliviero Toscani contro l'eolico a Pietrabbondante ed Altilia


Vittorio Sgarbi difende il Molise e il suo paesaggio:‘L'assoluta indifferenza che si riserva al Molise'. E' così che ha sintetizzato il rischio di sacrificare anche Altilia e Pietrabbondante al business dell'eolico. L'eolico è una straordinaria opportunità di produrre energia pulita ma quando si passa il limite del buon senso somiglia troppo ad una speculazione fine a se stessa e può devastare i territori, proprio come accade con le produzioni inquinanti. La coscienza del proprio paesaggio è una ricchezza che i molisani non hanno mai imparato a difendere, forse perché abituati alla bellezza, come fosse scontata e intoccabile. Così non è e l'abbiamo imparato in pochi anni, senza avere il tempo di evitare scempi che invece evitabili lo sono. Basta un po' di buon senso e un po' di orgoglio in più. 

Nel suo intervento alla presentazione del progetto di Oliviero Toscani 'Nuovo paesaggio italiano', Sgarbi ha denunciato il rischio di perdere per sempre la bellezza di Altilia e di Pietrabbondante: "Un paesaggio già deturpato da mille pale eoliche che ora minacciano anche luoghi sublimi come quello di Altilia, a Sepino, e la zona archeologica di Pietrabbondante, ad Isernia, nell'assoluta indifferenza che si riserva al Molise''.

Una voce autorevole che idealmente raccoglie l'allarme già lanciato in loco. "Nuovo paesaggio italiano" è un progetto ideato da Oliviero Toscani che insieme alll'accademico dei Lincei e direttore della Scuola Normale superiore di Pisa Salvatore Settis, il vicepresidente del Fai Marco Magnifico e l'imprenditore edile e viticoltore presidente della holding Terra Moretti, Vittorio Moretti, hanno presentato un progetto che prevederà la partecipazione collettiva dei cittadini. Sarà un archivio vero e proprio di scatti aggiornati di angoli d'Italia: "Siate delatori contro lo scempio paesaggistico, fate si' che la fotografia diventi utile memoria storica dell'umanità" sono le parole di Toscani. Il famosissimo fotografo comporrà' una sorta di murales-rotolone lungo 100 metri, che verrà' esposto in ogni città. La prima mostra si terra' sabato 10 luglio a Suvereto, presso la cantina toscana Petra progettata da Mario Botta. Questa dimostrazione non vuole essere solo una denuncia dell'abusivismo e della cementificazione del nostro paesaggio ma anche un mezzo per far sì che il cittadino stesso sia cosciente di ciò che sta osservando, rendendolo partecipe e soprattutto capace di denunciare quello che si ritiene oggettivamente "bello" o meno. (Fonte: Primapaginamolise)
Si veda anche l'ottimo sito Viadalvento.

mercoledì 16 giugno 2010

Domenico Pellegrino. Teatro Italico, niente soldi per gli scavi

Articolo uscito sul Quotidiano del Molise il 15 giugno 2010 del presidente dell'Assomab Domenico Pellegrino che risponde alle critiche di Michele Petraroia sottolineando la mancanza di fondi per nuovi progetti di scavo nell'area archeologica.
Teatro Italico, Niente Soldi Per Gli Scavi. Quotidiano Del Molise, 15 Giugno 2010

SIPBC organizza il Convegno Nazionale a tema: Il patrimonio culturale, conoscerlo per amarlo


L’organizzazione dei questo Convegno Nazionale è stata davvero molto faticosa e non poche sono state le difficoltà da superare, ma quale Presidente della Sezione Regionale della SIPBC - MOLISE, sono molto fiera perché la Dirigenza Nazionale ha scelto il Molise per questo evento tanto importante, che porterà nella nostra Regione Soci da tutta Italia. La SIPBC, fondata nel 1996, è una Società senza fini di lucro, apolitica, che si propone di propagandare la conoscenza e la necessità di tutela del Patrimonio Culturale e opera, al momento, mediante nove sezioni regionali.Come si può constatare dal programma, le relazioni scientifiche si terranno nei giorni 18 e 20 giugno, ma l’appuntamento più importante sarà il giorno 19 giugno-sabato, quando sarà apposto lo SCUDO BLU per la protezione dei Beni Culturali, al Sito archeologico di Altilia.
Lo SCUDO BLU è l’emblema internazionale di tutela dei beni culturali, così come previsto dalla Convenzione dell’Aia del 14 maggio 1954 e dai relativi Protocolli aggiuntivi. L’emblema è molto diffuso in Europa, ma poco conosciuto in Italia ed è il primo in assoluto ad essere apposto nel Molise. Nel corso del tempo, intendiamo apporre gli emblemi di protezione ai più significativi monumenti della Regione. Riteniamo, infatti, che l’attuazione del nostro Programma possa essere un incentivo per una maggiore attenzione verso il nostro Patrimonio Culturale. Queste precisazioni mi sono sembrate necessarie per chiarire l’importanza dell’iniziativa e per chiedere la diffusione della notizia e la partecipazione ai tre giorni del Convegno.Credo sia importante, non solo per noi Soci della SIPBC, dare un importante segnale di sensibilità e di consapevolezza dell’orgoglio di vivere in una regione con uno straordinario Patrimonio culturale. Abbiamo, inoltre, il dovere di manifestare il nostro innato senso di ospitalità nei confronti degli amici che vengono nel Molise. (Fonte).

Da segnalare venerdì 18 giugno alle ore 17 il convegno si sposterà a Pietrabbondante e il prof. Adriano La Regina farà una visita all'area archeologica per i partecipanti del convegno.


In basso il programma dell'intera manifestazione.

SIPBC-Convegno Nazionale a tema: Il patrimonio culturale, conoscerlo per amarlo

venerdì 11 giugno 2010

Il Consorzio Assomab promuove il portale di valorizzazione del territorio alto molisano



Avere la consapevolezza delle risorse e delle ricchezze del territorio e divulgarne i possibili vantaggi per lo sviluppo del turismo ed il rilancio delle attività produttive che ne fanno da cornice, è lo scopo con cui nel 2006 il Consorzio Assomab Alto Molise dà il via ad una serie di studi sul territorio alto molisano della provincia isernina. Il tutto partendo dalla rarità di due riserve naturali Mab protette dall’Unesco, quelle di Collemeluccio e di Montedimezzo. Proprio per rimarcare l’importanza di paesaggi locali ancora sconosciuti, il Consorzio Assomab ha organizzato ieri una giornata di studio presso l’Aula Magna di Isernia dell’Università degli Studi del Molise, che è stata inoltre un preludio alla giornata mondiale dell’ambiente. Il consorzio, che nasce grazie alla volontà dei comuni di Carovilli, Chiauci, Pescolanciano, Pietrabbondante, Roccasicura, San Pietro Avellana e Vastogirardi ed all’impegno di Università e Regione Molise, è determinato quindi da diversi anni ad analizzare qualsiasi risorsa naturale-paesaggistica-culturale-storica del territorio che si definisce dell’alto Sannio proprio per la sua appartenenza all’antichissimo popolo dei Sanniti. Novità dell’associazione, illustrata tra gli argomenti dell’incontro che ha visto la partecipazione del professor Carlo Blasi della commissione scientifica Unesco Man and Biosphere e del dottor Domenico Pellegrino, presidente del consorzio, la creazione di un portale in cui saranno presenti tutti gli elementi per conoscere meglio e virtualmente la zone dell’alto Sannio. Il dottor Antonio Di Nonno ha spiegato che nel sito saranno introdotte diverse sezioni in cui operatori, studiosi ed appassionati potranno aggiungere sempre più elementi caratterizzanti le bellezze paesaggistiche e storiche dei territori della provincia. Il portale è soprattutto finalizzato al popolo “navigatore” di internet per realizzare un turismo di nicchia e non di massa. Secondo recenti statistiche – come ha specificato Di Nonno – solamente in Italia, sono 13 milioni le persone che organizzano viaggi attraverso ricerche internet, prenotando così alberghi o altre strutture ricettive. Nel 2008 in Europa, 161 milioni di viaggi sono stati organizzati “via internet”. Le statistiche, quindi, come poi ha aggiunto il dottor Nicola Mastronardi, hanno spinto l’Assomab a creare dodici itinerari a piedi fra tratturi, archeologia sannita e foreste. Grazie alla collaborazione della cooperativa “Madrenatura” di Agnone che fornirà guide turistiche specializzate, il consorzio disporrà di dodici percorsi che avranno la durata di uno o più giorni con tipologie diverse: escursione storica, archeologica e naturalistica. I posti selezionati saranno ad esempio i borghi di Pescolanciano, di Carovilli, di Vastogirardi, il tratturo Castel di Sangro-Lucera, il tratturello di San Domenico, il museo ed il centro di recupero della fauna selvatica, la faggetta, l’osservatorio astronomico di San Pietro Avellana, le fortificazioni sannitiche, il complesso archeologico sannitico di Pietrabbondante. Gli itinerari sono stati costruiti con la logica di fornire al turista una natura d’eccellenza che merita di raggiungere una propria identità a livello nazionale ed internazionale (i tratturi sono stati considerati le più grandi strade verdi d’Europa). Al convegno, hanno relazionato il professor Paolo Mauriello, preside della facoltà di Scienze umane e sociali dell’Università degli Studi del Molise, il professor Adriano La Regina sul santuario italico di Pietrabbondante, il professor Gianfranco De Benedittis sul tempio italico di Vastogirardi, il professor Natalino Paone, il dottor Mauro Gioielli, il dottor Ettore D’Alessandro. Ad apertura dei lavori, diverse le autorità presenti: il professor Giovanni Cannata, rettore dell’Università molisana, il presidente della Regione Molise Michele Iorio, Franco Giorgio Marinelli, assessore regionale alle Attività produttive, Salvatore Muccilli, assessore regionale all’Ambiente, Luigi Mazzuto, presidente della Provincia di Isernia, Armando Cardillo del Corpo forestale dello Stato, Antonio Cinocca, sindaco di Carovilli.(fonte).

La Speranza N. 3 Giornalino Parrocchiale

La Speranza N. 3

giovedì 10 giugno 2010

Roman theatres: an architectural study Di Frank Sear

Interessante testo, visionabile in parte da google book, che si occupa dei teatri romani. Naturalmente è citato anche il teatro di Pietrabbondante. Per leggerlo cliccare sul link sotto l'mmagine.

mercoledì 9 giugno 2010

Il teatro sannitico a 180°

Girando su Flick alla ricerca di foto sul paese ho trovato questa stupenda immagine del teatro sannitico a 180°. E' stata realizzata da aldorindotartaglione ed è scaricabile nel formato originale da questo link:



Pietrabbondante - I luoghi del Cuore



Dar voce alle segnalazioni dei beni più amati in Italia per assicurarne un futuro è lo scopo de “I Luoghi del Cuore”, il censimento nazionale promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che chiede ai cittadini di indicare i luoghi che sentono particolarmente cari e importanti e che vorrebbero fossero ricordati e conservati intatti per le generazioni future. L’appello è volto alla difesa di tesori piccoli e grandi, più o meno noti, che occupano un posto speciale nella vita di chi li ha a cuore. Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere concretamente tutta la popolazione, di qualsiasi età e nazionalità purché residente in Italia, e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio artistico, monumentale e naturalistico. 

Si invitano i lettori di questo blog ad esprimere la loro preferenza e a segnalare il sito di Pietrabbondante. Questa è la nostra pagina (link), siamo a due segnalazioni e c'è ancora molto da fare guardando, per esempio, la classifica delle località più segnalate, alcune di certo meno importanti della nostra area archeologica.


La Speranza N. 2 Giornalino parrocchiale

La Speranza N.2

Sanniti su Nonciclopedia

Per chi è stanco della serietà, e forse pesantezza, di wikipedia è nato in Italia Nonciclopedia, un'enciclopedia parodistica che affronta le voci con satira e umorismo. Ultimamente è uscita una bella e divertente voce sui Sanniti che consiglio a tutti, appassionati e non, di leggere: http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Sanniti.


martedì 8 giugno 2010

La Speranza N. 1 Giornalino Parrocchiale

La Speranza n.1

Vendita Palazzo Baronale Marchesani e dell'annessa Torre - Pietrabbondante

Vendita indivisibile del Palazzo Baronale Marchesani e dell’annessa Torre Marchesani in Pietrabbondante (IS), costruiti in un luogo incantevole e caratteristico ai piedi delle imponenti rocce chiamate “le tre Morge!” 

“La loro costruzione risale alla seconda metà del XVII secolo e fu voluta da Donato Giovanni, barone di Pietrabbondante, appartenente alla famiglia dei Marchesani che acquistò il titolo baronale nel 1614. Il Palazzo fu costruito nel borgo medievale del centro abitato sulla strada che conduce alla chiesa parrocchiale dell’Assunta e s’ipotizza che nelle sue vicinanze - a seguito del ritrovamento nel 1957 di alcuni mosaici - sorgesse un edificio di epoca romana. La Torre doveva far risaltare il potere e la nobiltà della famiglia”. 

Il Palazzo è certamente uno stabile di grande interesse nel centro storico e si sviluppa su tre livelli completamente ristrutturati ed in ottimo stato. Occupa una superficie commerciale di 300 mq.: 3 accessi, 9 ampi vani più accessori, ampi spazi di collegamento, ampio soffitto accessibile, cortile e terrazzo. 

La Torre, collocata nella parte posteriore del Palazzo, è un’imponente costruzione di forma quadrangolare (5x5) alta 20 metri che domina il paesaggio di Pietrabbondante. Non ha subito gli stessi lavori di restauro e, in origine, era suddivisa su più livelli raggiungibili tramite una scala di cui sono visibili le botole. 


Per la “storia”, il valore, la posizione strategica ed i volumi apprezzabili i due prestigiosi immobili - oltre ad uso residenziale con la possibilità di ricavarne anche tre appartamenti - potrebbero essere destinati a scopi degni di manufatti di così grande interesse a vantaggio della comunità di Pietrabbondante (ad es.: biblioteca, centro culturale, edificio Pubblico, etc.) o come struttura ricettiva (ad es.: piccolo Hotel, B&B, etc.) al fine di promuovere il turismo attraverso la valorizzazione delle risorse disponibili sul territorio, fra tutte il prestigiosissimo Teatro-Tempio Sannita II/I sec. a.c. sul cui libro delle presenze “… sono registrate 18.000 firme”. 

Per visionare gli immobili e per ulteriori dettagli/approfondimenti è possibile contattare il numero di cellulare: 

+39-335.84.29.874







I tagli alla cultura

Riporto questo interessante articolo circa i tagli alla cultura che comincia proprio col citare il teatro sannitico di Pietrabbondante; parla Rutelli, ex ministro dei beni culturali, che denuncia le gravi ripercussioni di questi tagli su molti enti storici di ricerca. Riguardo alla Scuola Archeologica di Atene, la più importante scuola di formazione archeologi italiani che dura da più di 100 anni, segnalo questa petizione online. Tra i sottoscrittori anche il nostro Adriano La Regina.


«Il teatro di Pietrabbondante, in Molise, era un luogo di convegno delle leghe italiche, pre-romano, forse preistorico. Difficile che faccia molti utili, però non per questo va trascurato o gli va costruito accanto un McDonald’s». Usa questa immagine Francesco Rutelli, in una conversazione con il Riformista, per spiegare che il patrimonio italiano, vasto e spesso sconosciuto, non può essere considerato un peso e basta. È una risorsa naturale, e civile, che va messa a frutto senza demagogia o tendenze distruttive. Come i tagli indiscriminati di Calderoli, costringendo il povero Bondi a elemosinare qualche soldo. E l'infamia delle forbici.

«Sarebbe surreale la soddisfazione di Bondi nell’effettuare ulteriori tagli, colpendo magari la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano, la Scuola archeologica di Atene e altre grandi istituzioni italiane: finiremmo in sere C. Noi come opposizione siamo pronti a dilagare in Parlamento», ha detto Francesco Rutelli ieri, al Quirinale, dove c’è stato un obamiano scambio di battute tra Silvio Berlusconi e Barbara Palombelli, moglie del presidente di Alleanza per l’Italia. «È sempre abbronzato suo marito… lei lavora e lui va al mare?».

Da ministro dei Beni e delle attività culturali, non è stato con le mani in mano. Rutelli rivendica il ritorno di opere italiane recuperate dall'estero. «In 20 mesi abbiamo recuperato opere del valore assicurativo di 500 milioni di euro - racconta al Riformista - Sono 1.300 anni di indennità parlamentari. Il patrimonio italiano può crescere di valore. Ed è ricchezza del Paese. Una ricchezza che ha delle spese di manutenzione, ma produce ricchezza, come il turismo». Per Rutelli, il patrimonio, vera e propria «dotazione del nostro Paese», va tenuto assieme alle attività culturali. «Che vanno sostenute anche quando sembrano a perdere: prendiamo la lirica, io ho sentito soprani e tenori giapponesi parlano un italiano perfetto a Tokyo. Se perdiamo il prestigio della lirica italiana nel mondo, chi resterà che parla la nostra lingua all'estero? Il Papa...». L'attività culturale, ovviamente, deve essere produttiva.

Ma ci sono anche settori patrimoniali che non producono ricchezza monetizzabile. «Gli archivi, le biblioteche - fa presete Rutelli - producono identità. Che ricavi possono fare? Gli spiccioli delle macchinette del caffè? Basta con questa storia che la cultura è un peso e nulla più. Companatico che se non c'è pane non ci possiamo permettere. La cultura dà anche pane a molte persone». Sia chiaro, precisa Rutelli, i ritorni economici delle istituzioni culturali pubbliche sono fondamentali. Bisogna vigilare ed evitare gli sprechi («ci sono comitati celebrativi con dentro gente improbabile»), incentivando il management. «Ricordo che il sovintendente archeologico che non autorizzò lo spostamento di 50 metri dei poveri muri di una villa rinvenuta vicino al Nuovo Auditorium, non si è potuto mettere subito l'albergo, i ristoranti e gli shop progettati. Ma erano avanzi di tufo antico, non sarebbero certi stati decontestualizzati». Ma La Regina fece resistenza.

Su Bondi, e sull'ipotesi di dimissioni avanzate dall'Idv e da molti artisti, Rutelli racconta un aneddoto inedito di quando era ministro. «È fisiologico che in un sistema marcio come quello italiano il ministero della Cultura venga calpestato. Però il valore di un ministro è proprio nella sua capacità di difenderlo. A costo della propria... non diciamo vita, ma dignità politica. Alle fine del 2006, scoprii che un funzionario delle Finanze, di sua iniziativa, aveva tolto le agevolazioni per dimore storiche. Dissi al Quirinale che se non fossero state ripristinate in un decreto legge mi sarei dimesso. Furono ripristinate».

La situazione, oggi, è più grave e il ministro non è un vicepremier. Per Rutelli, però, «non è una scelta di quest'anno: dal 2007 al 2010, la cifra per la tutela del paesaggio e dei beni architettonici si è ridotta da 105 milioni a 40,9. Più che dimezzata, un crollo. Gli affari generali, invece, sono più che raddoppiati: da 20 a 42». Il settore, quest'ultimo, che riguarda maggiormente i privilegi di chi lavora nel settore. Rispetto dei privilegi che ha, probabilmente, incentivato il silenzio dei sindacati.

Per Rutelli, però, la scelta di rendere minore e precario l'aiuto statale nel settore dei beni culturali è doppiamente dannoso. Si toglie un aiuto, pubblico, e si disincentiva l'intervento del privato. «Ci vuole certezza dell’investimento pubblico pluriennale se vuoi avere una paretecizione privata. Con i tagli, si mettono in discussione anche le sponsorizzazioni, che sono 250 milioni di euro in un anno. C'è poi la legge 238, ovvero la deducibilità per imprese che investono in cultura: un giro di 300 milioni di euro annui, con un meccanismo che oggi è in calo. Comunque, deduzioni e sponsorizzazioni valgono più del Fus».

Rutelli rivendica di aver lanciato il tax shelter, «che permette d'investire bene nel cinema anche a chi non è un cinematografaro». Rilancia «con un meccanismo virtuoso di tipo fiscale: un matrimonio tra emersione del nero e benifici della cultura. Non parlo di nuove tasse, sono contrario. Ma sugli incrementi di gettito una quota può venire destinata alla cultura. Per arrivare almeno all'1% del bilancio della Repubblica destinato alla cultura. Se stiamo al di sotto, i musei chiudono e i monumenti, come la Domus Aurea o il Colosseo, crollano. Crolla il turismo, crolla l'economia...». (Fonte: il Riformista)

lunedì 7 giugno 2010

Adsl a Pietrabbondante

Riportiamo la locandina del fornitore di servizi adsl per Pietrabbondante. Dai link in basso, invece, sono scaricabili il contratto e la richiesta di prestazione del servizio.
volantino wiadsl pietrabbondante1

http://www.scribd.com/doc/32635923/Contratto-Wiadsl-Comodato-d-Uso-Pietrabbondante

http://www.scribd.com/doc/32635933/contratto-wiadsl-pietrabbondante

Comunicato stampa eolico - Comune di Pietrabbondante

Comunicato stampa eolico 2010

I pro e i contro:

http://www.primapaginamolise.com/detail.php?news_ID=31579&goback_link=index.php

Cheja celen, il nuovo ballo. Vania Mancini e Zingare Spericolate


Vania Mancini, l'autrice di Pietrabbondante, ha presentato presso la Provincia di Roma il suo secondo libro Zingare Spericolate. In basso l'articolo sull'evento.

Cheja Celen, Il Nuovo Ballo

Dove è finita la statua del Guerriero Sannita?

Dal link il video originale dell'inaugurazione della statua del guerriero sannita a Campobasso nel maggio del 1931, statua sostituita dopo qualche anno dall'attuale obelisco ai caduti e misteriosamente scomparsa.
 

venerdì 4 giugno 2010

Sviluppo sostenibile, oggi convegno all'Università



Si svolgerà oggi a partire dalle 10 nell’aula magna dell’università di Isernia, in via Mazzini, una giornata di studio dal titolo “Sviluppo sostenibile e conservazione della natura nelle aree montane: l’esempio del Consorzio Assomab Alto Molise”.
L’iniziativa è stata organizzata dal consorzio Assomab Alto Molise nato nel 2006 per tutelare e studiare le rarità delle due riserve naturali Mab di Collemeluccio e Montedimezzo, protette dall’Unesco e collocate quasi al centro dell’area consortile. Area che comprende i Comuni di Carovilli, Chiauci, Pescolanciano, Pietrabbondante, Roccasicura, San Pietro Avellana e Vastogirardi. Altro obiettivo del consorzio è anche quello di sfruttare queste risorse anche per il rilancio delle attività produttive presenti nel territorio in chiave turistica.
http://www.quotidianomolise.it/giornale/oggi.pdf