Ieri ad Agnone, un weekend per sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata.
Ma anche nei luoghi in cui non è ancora possibile differenziare i materiali di scarto, ci sono delle buone pratiche ecologiche, semplici e a costo zero, che ogni persona può applicare...
Per chi ha un orto o un pezzetto di terra è facile costruire una COMPOSTIERA, che aiuta il terreno a diventare fertile..
Basta scegliere un angoletto del proprio giardino, circoscriverlo con tavole di legno o con altro materiale e riversare al suo interno i nostri scarti alimentari. In questo modo, si riducono i rifiuti e si nutre il terreno, come facevano i nostri nonni o genitori..
Per avere informazioni più dettagliata, vi propongo un articolo tratto da www.greenme.it di Monica Paolucci
"Chi
ama coltivare piante e fiori lo sa bene: è molto importante utilizzare un buon fertilizzante. Questo
è un termine spesso associato all'idea di dover addizionare un composto chimico
alle sostanze nutritive della terra per far crescere piante rigogliose.
Sbagliato. O meglio, non necessariamente vero. Il miglior concime è quello organico,
quello cioè che si ottiene da sostanze naturali, come i rifiuti organici. Il compost è un
prodotto fertilizzante che si ottiene dalla decomposizione naturale di sostanze organiche.
Semplice. E lo è altrettanto realizzarlo.
Ognuno
di noi, infatti, produce quotidianamente una serie di rifiuti organici
vegetali. Accumulando questi materiali di scarto all'aperto o in un apposito
contenitore, detto composter, si può ottenere in breve tempo un
compost di buona qualità per il giardinaggio e l'agricoltura.
Esempio di compostiera da giardino |
Vediamo
innanzitutto quali sono i rifiuti organici da utilizzare per il compostaggio,
distinguendo tra gli scarti
umidi (quelli di cucina) e gli scarti secchi (quelli di giardino). Tra
gli scarti umidi si annoverano i residui
di verdura, le bucce della frutta, i fondi di tè e di caffè,
mentre per quelli secchi possiamo sfruttare i fiori appassiti, i
rami di potatura, le foglie secche, l'erba tagliata del prato e anche la
segatura. Non sono indicati,
invece, gli avanzi di cibo di origine animale e i cibi cotti, che potrebbero
attirare insetti e altri animali.
Il
luogo ideale per posizionare il nostro composter è un angolo ventilato alla luce del sole,
che goda magari di una semiombra. Occorre inoltre assicurargli un'adeguata
areazione, perché i microrganismi vivono solo in presenza di ossigeno. Il materiale di partenza deve essere
ben miscelato e contenere nelle stesse proporzioni gli scarti
umidi e quelli secchi; in questo modo si avrà la giusta porosità per una buona
circolazione dell'aria. I rifiuti possono essere introdotti continuamente nel
composter, aggiungendo materiale nuovo man mano che quello vecchio fermenta e
prestando attenzione al tasso di umidità del composto: è opportuno bagnarlo
leggermente se la massa si asciuga troppo.
Ci
sono tre fasi
principali in cui si sviluppa il processo di compostaggio:
nella prima, che dura da una a tre settimane,
la temperatura comincia a salire.
Nella seconda, che può durare anche diversi
mesi, la temperatura dovrà stabilizzarsi tra i 50° e i 60°. In questa fase
occorre rimescolare la massa dalle tre alle cinque volte al mese per
evitare differenze di maturazione tra l'interno e l'esterno della materia.
Nella terza si arriva ad uno stato di
composto pronto: la materia ha subito un compostaggio di quattro-otto mesi e si
è trasformata in humus.
Un
compost maturo si riconosce dal colore scuro, dalla consistenza soffice e dall'odore di terriccio.
A seconda del grado di maturazione, il compost è destinato a usi diversi. Dopo
otto-dieci mesi si ha un compost
pronto: ottimo per la preparazione delle aiuole, i vasi fioriti
e la risemina di prati. Il compost
maturo, invece, ottenuto dopo dodici-ventiquattro mesi di
compostaggio, è ideale come terriccio per vasi.
Il compostaggio è una pratica semplice, non impegnativa e
non costosa che ha molteplici vantaggi. Riduce la quantità di rifiuti organici
in discarica, nonché la formazione del percolato,
sostanza che inquina le falde acquifere. Inoltre consente di ricavare terriccio
naturale e fertile per le nostre piante, senza bisogno di utilizzare concimi o
fertilizzanti aggiuntivi. Non male, pronti per l'esperimento"?
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