Lo stemma del comune, antichissimo, consiste in uno scudo appuntato, detto sannitico, interzato in fascia. Nella parte superiore, azzurra, sono poste nel campo le tre Morge ai cui piedi sorge Pietrabbondante, ciascuna sormontata da una spiga di grano. Nella parte centrale, bianca, figurano le lettere B N T E. La parte inferiore, grigia, porta nel campo una superficie di acque leggermente increspata. La sua lettura costituisce, perciò, una specie di rebus che risolto dà appunto il nome di Pietrabbondante. Gli ornamenti esteriori sono quelli generalmente usati per il comune: un ramo di alloro, un ramo di quercia e il tutto sormontato da una corona. Il suo significato è chiaro: indica che la fatica instancabile dei suoi laboriosi cittadini, fortemente dediti al lavoro, riesce a strappare da una terra avara, erta e sassosa, raccolti così abbondanti e vari (si produce…o si produceva un pò di tutto) che sanno quasi del miracoloso. Il significato araldico dello stemma (1) non è meno suggestivo: la spiga è un augurio di eterna abbondanza e di sicura ricompensa al lavoro perché premia annualmente le fatiche del contadino. Presso i popoli antichi era vaticinio di pace giacché non si poteva coltivare la terra in tempo di guerra; inoltre le spighe di grano adornavano le figure allegoriche della Pace. Pur avendo lo stemma origini antichissime non risultava ancora autorizzato, come per legge. Pertanto solo nel 1972 la Civica Amministrazione ha inoltrato istanza alla Presidenza della Repubblica per ottenere il prescritto riconoscimento anche per l’uso del Gonfalone.
(1) Di Crollalanza G.B. Enciclopedia araldico-cavalleresca. Prontuario nobiliare. Rocca S. Casciano, 1878.
Fonte: A. Di Iorio, Pietrabbondante dall'epoca longobarda ai nostri giorni, 1975.
L'interpretazione di Franco Valente: http://www.francovalente.it/?p=53
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