L'archeologo sfoglia il libro della terra. Una metafora, quella utilizzata da Alfonsina Russo, soprintendente per i beni archeologici del Molise, che sintetizza in modo affascinante il lavoro dell'archeologo.
Una documentazione capillare, un'attenta attività che consente, strato per strato, di 'leggere' il passato facendo riemergere le radici per poi condurre i visitatori lungo il percorso della memoria.
Con questo spirito Alfonsina Russo è a lavoro dallo scorso settembre, giunta in Molise dalla Puglia, dopo una fase esplorativa, ha compreso subito le potenzialità del Molise, il ricco patrimonio archeologico tutto da apprezzare ma anche da potenziare.
Tanti i progetti in cantiere per valorizzare le punte di diamante del territorio,come Pietrabbondante e Sepino, ma in programma c'è anche l'apertura di nuovi siti che per troppo tempo sono stati chiusi al pubblico.
"A Campochiaro ad esempio - spiega la Russo - stiamo lavorando per aprire in primavera il santuario di Ercole, un posto che domina il tratturo Pescasseroli Candela".
Tratturo, ecco l'altra 'chicca' del Molise che ha sorpreso positivamente il soprintendente per il modo in cui vengono tutelati in regione, "è molto importante che venga salvaguardata la viabilità antica - aggiunge la Russo - perché le aree archeologiche sono strettamente collegate ai tratturi".
Accanto alla riscoperta di nuovi siti il soprintendente intende potenziare quelli più 'famosi', in primis Sepino "l'idea è quella di chiudere l'area archeologica, recintare la zona sfruttando il circuito murario antico, realizzare un punto di accoglienza e predisporre per la prossima estate l'illuminazione dell'area in modo da poter organizzare visite, passeggiate e spettacoli notturni".
In programma c'è inoltre l'apertura al pubblico del teatro di Venafro, il riallestimento del musei di Isernia, Venafro e Campobasso, la realizzazione di guide in italiano e inglese e, nella 'mappa' dello sviluppo, la Russo non dimentica la costa, in particolare Larino, l'area dei sanniti frentani.
Naturalmente tutto ciò presuppone un'intesa tra gli enti e le istituzioni, i progetti prendono forma grazie al lavoro di squadra messo in campo dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici che, sotto la guida di Gino Famiglietti, è in grado di coinvolgere Comuni, Provincie, Regione e l'Ateneo molisano.
"Il lavoro di programmazione - aggiunge ancora la Russo - va di pari passo con le campagne di scavo messe a punto da professionisti ed esperti del settore ma che prevedono la collaborazione anche delle nuove leve, i giovani archeologi, le nuove generazioni di studiosi".
Tutela e ricerca sono quindi le parole d'ordine adottate dal soprintendente Alfonsina Russo, il filo conduttore del suo incarico; accoglienza e generosità, le qualità che più apprezza nei campobassani.
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